Mi spiace che Rita Bernardini abbia frainteso il senso del mio intervento. E' probabile, anzi sicuro, che sia io a non essermi spiegato bene.Ho scritto che sono in parte d'accordo con Pezzuto: condivido cioe' quanto lui dice sulla necessita' di reincardinare sui processi per le cessioni gratuite di hashish quella forte battaglia politica che era - ed e' tutt'ora - nelle intenzioni di chi quelle azioni promosse e mise in atto in prima persona. Non sono d'accordo con lui quando lamenta una totale mancanza di iniziative a sostegno di quelle azioni nonviolente. E ho ricordato appunto che, almeno fino a quando io mi sono occupato del Cora, alcune iniziative ci sono state: cartellonate, volantinaggi, raccolta di firme. Senza contare la costante presenza della radio sia con la cronaca che con la ricostruzione e l'approfondimento.
Se ho scritto "almeno fino a quando io mi sono occupato del Cora" era solo per marcare il periodo del quale io posso parlare con cognizione di causa e non certo per vantare meriti inesistenti o avanzare rimproveri a chichessia. Perche' rimproverarmi di non essermene piu' occupato nemmeno come militante? L'iniziativa radicale ha forse avuto questa come priorita' in questi ultimi mesi, oppure e' stato scelto - giustamente ed opportunamente - di focalizzare l'attezione su altri temi?
Mi sembra poi un po' ingiusto chiedersi "il Cora chi l'ha visto?", se non altro perche' cosi' sembra non si tenga conto delle difficolta' che il Cora attraversa e della particolare situazione in cui si e' venuto a trovare (vale la pena ricordare che tra gli imputati ci sono l'attuale segretario quello precedente e qualche membro della direzione).
Personalmente non mi pare di avere vuoti di memoria circa la recente stagione delle disobbedienze civili sulle droghe e i conseguenti processi. Ed ho altrettanto ben presente tutto quello che e' successo in questi ultimi anni (compresa la malattia di Marco) se non altro - Rita me lo concedera', spero - per averlo vissuto abbastanza dall'interno almeno fino a marzo-aprile di quest'anno.
Allo stesso modo, se ho ricordato una mia proposta avanzata all'assemblea dell'Ergife e' stato solo per formulare un auspicio e non per polemica. L'auspicio che appunto - nonostante l'enormita' dei problemi e delle difficolta' che l'area radicale deve affrontare - si possa riprendere una forte iniziativa antiproibizionista proprio a partire dal processi.