E' tardi, dannatamente tardi.Non capisco, stavolta non capisco.
Ogni volta Pannella l'acchiappi e ti risfugge. Sono sicuro che non finisce qui, sono sicuro che la medaglia aspetta l'altra faccia per essere completa.
Sono sicuro che i radicali (gli elettori almeno potenzialmente della Lista Bonino) hanno avuto tutto il tempo per reagire, e hanno mancato, ancora una volta.
Le supplettive bolognesi possono sin da ora segnare il prologo dell'epilogo della memoria (corta) che l'Italia serbera' di Marco Pannella, tradito, frainteso, politicamente e storicamente ucciso dalla componente italiana della cultura radicale italiana, che ha prevalso contro l'accettazione di principi benche' minimamente democratici.
Era l'occasione.
SE alcuni cittadini bolognesi si fossero riuniti liberamente e pubblicamente a discutere della candidatura di Cazzola, un'eco spaventosa di democrazia e di liberta' avrebbe spazzato via la carie partitocratica e postfascista, dal Portogallo alla Russia, dall'Olanda alla Grecia.
E invece no.
"No": hanno detto i discepoli al profeta, perche' egli indicava la luna, e loro godevano del dito.
Che accadra'?
Lo so che Pannella non vorra' trovarsi con dei CONSIGLIERI REGIONALI! Fa sorridere d'amarezza, la sola idea.
E' squallido, folle e mortale che la storia antifascista vada a rinchiudersi nei 200 milioni che un giorno, inevitabilmente, un funzionario di Lista rubera' in nome, e in buona fede, della lotta alla carcerazione preventiva, alla trattenuta in busta paga, o alla guardia di finanza militarizzata.
Gia', perche' sulla droga, l'aborto e la liberta' di stampa il culo era gia' stato dato al Veneto.
Possa essere Bologna, per paradosso nietzchiano, la tomba della CONSOLIDAZIONE LIBERALE LIBERTARIA E LIBERISTA della partitocrazia. Possa lo Stato postfascista italiano riprendersi, col voto libero, quelle connotazioni daltonicamente rosse che riaccendono animi da oggi delusi, stanchi, sfiniti, feriti, avviliti e acciecati.
Che schifo.