Ahimè ho conosciuto uomini nobili, che hanno perduto la loro più alta speranza. E da quel momento hanno calunniato tutte le alte speranze(...).Voi dite che la giusta causa è in grado di santificare perfino la guerra? Io vi dico: la giusta guerra è in grado di santificare qualsiasi causa(...)
Dove ancora esiste un popolo, esso non comprende lo Stato e lo odia come malocchio e peccato contro costumi e diritti. (...)
"Niente è più grande di me sulla terra: io sono il dito ordinatore di Dio", così ruggisce la belva. E non solo quelli che hanno lunghe orecchie e vista corta cadono in ginocchio. Ahimè, anche in voi, nella vostra grandezza d'animo, esso mormora le sue lugubri bugie! Ahimè, esso legge nei cuori magnanimi che volentieri si prodigano! Sì, ha letto anche in voi, vincitori dell'antico dio! Vi siete stancati lottando, e ora la vostra stanchezza e' al servizio del nuovo idolo! Intorno a sé vorrebbe schierare eroi e uomini d'onore, il nuovo idolo! Volentieri si scalda al sole delle buone coscienze, la belva fredda!
(..)Guardateli questi superflui! Essi rubano per sé le opere degli inventori e i tesori dei saggi: chiamano istruzione il loro furto, e tutto per loro diventa malattia e avversita'!
Guardateli, questi superflui! Sono sempre malati, vomitano il loro fiele e lo chiamano giornale. Si divorano reciprocamente e non riescono nemmeno a digerire.
Guardate come si arrampicano, queste scimmie svelte!
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Spesso sul trono siede invece il fango, e spesso anche il trono sta sopra il fango.
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Così parlò Zarathustra.