Mi trovavo a Como nel mese di Settembre dell'anno scorso, per la deposizione di Scarantino al Borsellino Ter.Ricordo di averne parlato anche con Lino (Jannuzzi) ed altri "inviati mafiologhi" che mi presero (affettuosamente) per pazzo. Sempre più pazzo anche dopo la sentenza perugina. Oggi (mi trovo a Palermo) è una canea di Voci - ripeto Voci - tra cui le notizie di Radio Procura che diffondono non solo la prospettiva derubricazione (e sentenza per Giovedì) ma anche l'incompetenza territoriale a giudicare stabilita dallo stesso Ingargiola contestualmente alla procuncia di derubricazione. Oggi Lino comincia a darmi - sempre in fase di ipotesi - qualche ragione sull'Ipotesi. Vedremo. Voci, Voci, Voci, nulla di confermato.
Va ricordato come Franco Coppi nella fase preliminare del dibattimento al bunker dell'Ucciardone (erano i primi giorni di processo) davanti ad un Giorgio Bocca visibilmente annoiato dalle questioni giuridiche di "lana caprina" riuscì ad incastrare il tribunale chiedendo il trasferimento a Roma del processo Andreotti, reiterando così una istanza fatta in sede preliminare (vedi intervento su terza via). Con una differenza. Ingargiola ovviamente se uscì dopo una lunga camera di consiglio con il rigetto. Una istanza fatta da Coppi non sul "concorso" ma sull'associazione "piena"! Ergo Ingargiola solo adesso, a processo chiuso, putrebbe esporre l'iter processuale a carico del Senatore alla questione incompetenza sul reato di prima ispirazione caselliana... Occorre a questo punto capire quali strumenti (codice e giurisprudenza) contemplano una situazione del genere e come comportarsi in punto di procedura. Una cosa è certa, comunque vada ne verrà un casino. In questi anni mi sono macerato non poco a capire come al
la fine avrebbero potuto decidere i giudici della quinta sezione. Ho voluto fare una simulazione. Mettermi nei loro panni, pensare alla Caselli, entrare nel loro mondo, agli antipodi da Racalmuto. Ingargiola ha avuto imputati "eccellenti": Luciano Liggio, Vito Ciancimino, Bruno Contrada ed oggi Giulio Andreotti. Ha tendenzialmente condannato anche oltre le richieste penali dei PM. Una cosa ho imparato da Sciascia. Per capire, anzi tentare di capire, un fenomeno occorre rimanerne affascinati. Anche se deleterio. Oltre ad essere deleteria, la famiglia palermitana è sicuramente tragicomica.
Aspettiamo a vedere. Andreotti assolto: è una svolta storica e protremo dire che qualcosa al palazzo di giustizia sta cambiando. Andreotti derubricato come una pagina del codice: "avanti Savoia"!
ps. A proposito. Chissà perchè non si parla più di Binnu Provenzano... E' servito a mantenere lo "status quo"? Papello Papello tutto questo è molto bello? Sei mai esistito?