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Partito Radicale Mauro - 24 ottobre 1999
BIOARCHITETTURA E TECNOLOGIE BIOECOLOGICHE

Il testo che segue è la premessa alla relazione che sto ultimando per la mia tesi progettuale in progettazione architettonica dal titolo "Progetto di un complesso residenziale con tecnologie bioecologiche". La Bioarchitettura, disciplina poco se non per nulla affrontata nelle sedi universitarie, rappresenta il fondamentale "leit motiv" del prossimo millennio nell'ambito dello studio della progettazione architettonica, ambientale e urbanistica; anche per questo mi sono deciso, a conclusione della deprimente esperienza universitaria, a sfidare in sede di tesi una questione che non suscita particolari entusiasmi e simpatie tra gli accademici:

"Se lo sviluppo fondato sulla predazione indiscriminata dei territori, sull'inquinamento di massa, sulla dilapidazione delle fonti energetiche irriproducibili appartiene al passato, la capacità di costruire i parametri economici e tecnico-scientifici per una concezione diversa degli spazi organizzati, dei loro usi e delle loro forme, deve valorizzare e approfondire le potenzialità delle nuove od antiche tecnologie capaci di assicurare produzioni che minimizzino l'impatto sull'ambiente e che si rendano tendenzialmente competitive in termini di costi finanziari.

Qualità ambientale e innovazione tecnologica costituiscono il binomio sul quale fondare il processo di evoluzione e trasformazione della città. Ciò comporta l'uso corretto dei prodotti dell'innovazione, l'abbandono della politica "additiva" basata sull'accettazione acritica di nuove case e cose, per configurare un ambiente sicuro e sereno e delineare uno spazio vivibile a dimensione umana. L'innovazione tecnologica contribuisce certamente al progetto di una nuova città e quindi esalta i valori urbani e ambientali.

I principi che ispirano l'architettura del complesso residenziale "bioecologico" sono così un mix di accorgimenti tradizionali troppo spesso dimenticati e criteri evolutivi legati a nuovi materiali e a nuovi requisiti fisico-tecnici di fruibilità: dispositivi di valorizzazione dell'eliotermia, dell'illuminamento naturale e della bioclimatizzazione, potranno favorire una nuova concezione di parti ed elementi dell'edificio, come la forma e i materiali delle coperture capaci di ottimizzare le condizioni microclimatiche attraverso l'autoventilazione e il risparmio energetico.

Ciò comporta una riconversione dell'intero sistema tecnologico relativo all'organizzazione dell'ambiente costruito, e in particolare dell'edificio, in rapporto alle caratteristiche dello specifico contesto ambientale nel quale si colloca l'intervento secondo un principio di valorizzazione delle interazioni tra l'ambiente esterno e il progetto di architettura. Riconversione finalizzata all'elevazione delle prestazioni generali dell'edificio e degli assetti fisici nel loro insieme, per garantire una maggior qualità ambientale, interna ed esterna, dello spazio abitativo. La valorizzazione delle determinanti bioclimatiche può svolgere a questo fine un ruolo centrale: l'impiego di eco-tecnologie, di sistemi "passivi", in grado di migliorare i livelli di benessere termo-igrometrico e acustico, di salubrità ed igiene degli utenti, può suggerire nuove forme di organizzazione fisico-spaziale e funzionale degli assetti insediativi.

E anche a seguito della revisione culturale innescata dalle problematiche ambientali, della proposizione del vincolo delle risorse, che si ripropone all'interno del progettare il ruolo fondamentale della tecnica come strumento di conoscenza, misura e intervento in un rapporto dialettico col sistema di valori che lo promuove: dai caratteri tecnico culturali dei vari approcci alla Bioarchitettura al recupero di proposte apparentemente solo figurative ma intenzionali di un nuovo rapporto tra natura e tecnologia".

 
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