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Conferenza Rivoluzione liberale
Partito Radicale Angiolo - 1 novembre 1999
Come e dove è possibile rispondere al demenziale articolo di Antonio Martino, oggi, sulla scuola? Dico demenziale per moderazione dei termini, perché quell'articolo è molto peggio di questo.

Quell'uomo dimentica che oggi il problema non è il conflitto tra scuola di Stato e scuola "libera", ma tra scuola dello Stato laico e scuola dello Stato clericale. Perché la chiesa cattolica non è "chiesa", ma Stato, che tratta per via diplomatica con gli altri Stati, e impone alle sue istituzioni, compresa la sua scuola, i propri valori: non a caso oggi uno dei punti fermi dei cosidetti liberisti è che sulle scuole private lo Stato non dovrebbe esercitare alcun controllo (lo ha detto, in contraddittorio con me, anche l'amico Strik Lievers, figuriamoci gli altri...). Certamente, nei paesi protestanti le scuole confessionali sono libere, ecc., ma si dimentica che, per arrivare a tanto, in Inghilterra, nel XVI secolo, Re Enrico VIII fece quello che Stalin mai osò fare, cioè "statalizzò" la religione e la chiesa. Nelle chiese anglicane, sono espopste le lacere bandiere dei battaglioni britannici (for God and my Country)

Dire, come fa Martino, che con la concorrenza scolastica si favorirebbero le scuole migliori è demenziale. E' notorio che, sempre, in caso di "libertà" di possibilità, si sceglie non la scuola migliore ma la peggiore, per molti e noti motivi. Solo in rarissimi casi si avrebbe la scelta verso una scuola seria e selettiva (questo poteva avvenire in una socità borghese che teneva a valori "alti", non inuna società di massa che tiene ad altro] ecc.

Ma gli argomenti sono infiniti, e non sempre e solo "ottocenteschi" o "statalisti", ecc. a non c'è uno straccio di sede per poterli esporre.

Molto, molto meglio il vecchio Martino, impeccabile (assieme a Carandini) nel suo grigio gessato, e lettore di Croce più che di Popper.

Insomma: cercasi sede per dibattito serio. Mi propongo come codibattente.

 
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