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Conferenza Rivoluzione liberale
Partito Radicale Marco - 1 novembre 1999
santa susina si torna a scuolina

gia' in passato ci eravamo intrattenuti sull'agomento, mi pare tra l'altro di ricordare che ci fossero anche i fautori dell'obbligo e i contrari a mandare a tutti i costi i propri figli, o quelli altrui, a scuola fino all'eta di 15 anni, ma mai, almeno a mia memoria, ci si era cosi' incalliti sulla presunta dicotomia scuola laica - scuola religiosa.

a me pare che il problema, come al solito, stia nella liberta' di scegliere una scuola piuttosto che un'altra, ma anche, o forse soprattutto, nella liberta' di pensare all'educazione come ad un mercato. l'educazione non deve essere di proprieta' dello stato che ne stabilisce i canoni dal punto di vista dei programmi, e che ostacola chiunque si voglia mettere in concorrenza con il modello fatto di 5 anni di elementari, poi 3 di medie poi le superiori e infine un sistema universitario ottocentesco, l'educazione deve essere il frutto di scelte dell'individuo.

come dice martino, un po' scolastico come al solito:), in un contesto in cui vi fosse un buono scuola, il problema della disuguaglianza non esisterebbe, mentre invece si innescherebbe, o potrebbe innescare, un circolo virtuoso tra isituti di vario genere, dal confessionale allo strettamente professionale, capaci di soddisfare le piu' varie e/o speficiche richieste del mercato.

scuola cattolica, mussulmana, liberale, fascista, comunista, digitale, multilingue, multiculturale, maschile, femminile, omosessuale, etnica, tutte potrebbero trovare - in un contesto privo di finanziamenti pubblici anche a quei gruppi ritenuti piu' deboli - ragione di essere se capaci di attrarre studenti, di tutte le eta' nei propri locali.

in un mercato veramente libero, non ci si porrebbe neanche tutti i problemi relativi ad un denominatore comune, o a un livello minimo di materie obbligatorie da far apprendere, perche' nessun imprenditore scolastico si sognerebbe mai di proporre un prodotto peggiore dei propri concorrenti.

per arrivare dal sistema attuale ad uno molto molto piu' libero restano pero' tutta una serie di ostacoli da superare o di porte da iniziare ad aprire, per questo credo che, se ben giocata, la carta delle scuole religiose, e/o di un sostegno alle loro richieste, con tutti i distinguo sempre legati ai finanziamenti pubblici, potrebbe iniziare a spostare tale argomento dal dibattito all'azione. ma ripeto, quella del sostegno alle richieste delle scuole confessionali, e' un carta da giocare molto attentamente, senza farsi sopraffare da ortodossie libertarie ma neanche da quelle filostataliste.

 
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