sebbene vernaglione non mi abbia incluso tra i buoni ;), come spesso mi accade mi trovo d'accordo con lui su tutta la linea e anche nel merito di tutti gli esempi fatti. riscrivo invece per emendarmi relativamente al buono scuola e rafforzarne le potenzialita' riformatrici.
a mio avvisto, allo stato attuale, il buono scuola rappresenta l'unica via percorribile per avviare la liberalizzazione, che io chiamerei americanizzazione, del sistema scolastico italiano. potra' sembrare una forma moderata di avvio all'antiproibizionismo scolastico, ma stento a trovare altre proposte percorribili nel panorama italiano.
se e' vero che chi muove critiche oggi alla disparita' di trattamento tra scuole pubbliche ed istituti privati, per la maggior parte confessionali, lo fa per interessi personali o per pareggiare i bilanci, e' altrettanto vero che dall'altra parte non si propone nessun modello che non sia una vaga "autonomia" amministrative condita con salsa finto menageriale che, ripeto, con la liberta' (si scelta come di insegnamento) non ha niente a che vedere.
il buono, lungi dall'essere un panacea, potrebbe invece realmente iniziare a creare delle onde nello stagno dell'insegnamento italiano (a qualsiasi livello), si dovrebbe trattare di un assegno congruo, ma non credo che si debba trattare di centinaia di milioni (anzi chiunque conosca il costo a cranio del sistema scolastico in italia e' caldamente invitato a farcelo sapere) si dovrebbe trattare di un ammontare che sarebbe sicuramente minore del mantenimento in vita dell'enorme esercito pubblico fatto di insegnanti, bidelli, amministrativi eccetera.
non mi avventurero' sulla liberta' di un genitore di utilizzare quei danari o per mandare il figlio in una scuola all'estero oppure di spenderli per portarlo in giro per il mondo o per comprargli tanti bei giocattoli..., magari lo faremo un'altra volta, mentre invece vorrei ri-sottolineare che non esiste all'orizzonte una proposta che individui nella liberta' di scelta - pur mantentendo fermo il principio di eguaglianza che invece sembra essere tanto caro alla sinistra al potere - in materia di scuola.
se il "movimento" per la "parita' scolastica" tra istituti statali e religiosi ha intenzioni serie di apertura di dibattito, di farne un vero e proprio casus belli, credo che da lidi liberali dovrebbero arrivare gommoni armati di proposte di governo della riforma oltre che di richieste di abolizione del valore legale dei titoli di studio.