l'idea del buono-scuola mi fa pensare, come altezza di soluzione culturale, come idea-forza risolutrice di un difficile problema, al buono-sconto della pizzicheria sotto casa.
La verità è che non c'è in Italia una classe dirigente autenticamente liberale, capace di dare una grande soluzione politica alla questione; la nostra classe dirigente liberale è fatta di mezzimartino e tortellifini, casiniveltroni e veltronicasini, berlinguerotti e melandrini, e loro affini...
Mentre occorrerebbe poter superare lo statalismo con una visione dinamica e aperta, insomma affrontando di petto la questione-concordato. Così la si aggira, vergognosamente, attraverso l'idea del buono-scuola. Come se fossimo al discount sotto casa. Mi stupisce che 'ste cose vengano dette nella sede del partito radicale e affini.
Torniamo al Giusti?
"Brighella, emerito
di molto merito,
sbrigliando a tavola
l'umor faceto
perse la bussola
e l'alfabeto,
ecc.!"