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Conferenza Rivoluzione liberale
Partito Radicale Daniele - 2 novembre 1999
94, 2-Nov-99, 17:24, pangloss@rocketmail.com, D.Capezzone, *, 3234,
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mi inserisci questew righe in conferenza, da qui non mi e'

possibile!!

grazie

due parole al volo sulla scuola

a me le argomentazioni di bandinelli non piacciono al pari di quelle

di martino.

e se un liberista non fosse d'accordo col buono scuola o se, meglio,

considerasse suo dovere pensare al dopo?!

il problema della educazione e' centrale per qualsiasi opzione

politica; chi fa politica liberale e non libertaria ha a cuore la

liberta' della societa' che si propone di "governare" (perdonate!)

piuttosto che la liberazione tout court dal governo che di sovente

diviene governo di qualcun'altro.

l'idea del buono scuola, la brillante di milton fredman, e' di certo

una intuizione geniale.

proposta allo stesso tempo statalista e liberale, liberista e

interventista.

un liberale coerente probabilmente preferirebbe una societa' senza

bisogno d'educazione obbligatoria e oppure una societa' in cui la

distribuzione dei mezzi permettesse a tutti di scegliere

liberamente, senza inetrmediazioni le scuole che si preferiscono.

abolire una partita di giro, credito d'imposat o buono,

significherebbe per un passo in piu' liberare la societa' da una

coercizione.

ma il buono scuola non e' proposta liberista, e' proposta

d'intervento statale seppur contemperato con liberta' di scelta e

autoresponsabilita'.

i soldi pur sempre vengono dalla fiscalita', pur sempre c'e'

qualcuno che e' o viene costrettoa sovvenzionare qualcun'altro.

e perche' mai questo qualcuno dovrebbe essere csotrettoa

sovvenzionate chi lavoro, con scuole settarie e ultraortodosse,

contro la liberta' di tutti?

perche' la fiscalita' deve concedere denari "pubblici" per fini di

setta, di congrega o di incultura della liberta'.

il buono scuola, che ripeto non e' proposta libertaria, non ovvia a

problemi come questo, non ci assicura dal percolo di foraggiare coi

soldi di tutti chi opera contro la societa' aperta e libera.

vale il mio apprzzamento per l'idea di buono, ancor di piu' per la

liberta' di scelta e contro il settarismo di alcuni nemici della

societa' aperta.

piuttosto e' da pensare come contemperare le due esigenze.

le esperienze americane hanno dimostrato oltre che un buon

funzionamento tecnico dell'idea buono anche che le scuole

confessionali sono piu' attrezzate sic stantibus a beneficiare di

questo sistema e che spesso la liberta' di scelta si trasforma in

oppressione culturale; non sostengo che si debba costringere al

pluralismo ma che perlomeno finche' si tratta di interventi statali

si sia attenti a non produrre mostri.

amedeo

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