Conferenza Rivoluzione liberale |
Partito Radicale Luigi
- 3 novembre 1999
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Ho letto quanto riportato da Vecellio. Mi pare quasi superfluo dire che lo condivido. Nel mio precedente intervento (forse troppo sintetico) facevo una distinzione tra il concetto di scuola libera e di scuola del Vaticano. Ma già in quello - mi sembra - ho evidenziato le vere ragioni da cui muove l'iniziativa della Chiesa. Resta da segnalare che oggi la situazione è ancora più critica, dopo che nella scuola pubblica si fa sentire il peso di concezioni burocratiche e indottrinanti. Chi insegna nella scuola pubblica è sicuramente meno libero che in passato: il condizionamento è filtrato attraverso le disposizioni amministrative, il gravare di normative astruse e così via. Certo ci si difende, ma il rischio è che tale difesa finisca per coincidere con forme di indifferenza. |
Per quanto riguarda il tema più generale, penso che non sarebbe male interrogarsi se davvero l'istruzione debba considerarsi un settore riservato al pubblico, quello che una volta si chiamava un "settore strategico". Perché non immaginare in questo campo una drastica "privatizzazione"? Sarebbe certo più efficace delle privatizzazioni fittizie di Enel e compagnia. |
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