Nella privata, invece, non c'è proprio.
Tutto lì, il resto sono cavolate.
P. S. Quel che mi indigna (e mi accora quando lo sento condiviso nel partito radicale) è il modo e le ragioni con cui si chiede la parità: per promuovere una scuola "libera" contro il "monopolio dello Stato". Quel che si può concedere è, semmai, il contrario: lasciare un po' di spazio anche a uno scuola che sceglie di essere non libera (e dunque "non" scuola) accanto a quella libera (sperando che così migliori un po' anche quella, galileianamente);
Io ho sempre aborrito, anche nella mia vita privata, l'idea che la famiglia abbia troppi diritti nello scegliere per i figli, nel "salvaguardarli" dalle diversità, dall'altro e dal diverso. Forma inaccettabile del mammismo protettivo e sostanzialmente castrante. Ritengo "umano, più che umano" (con Nietzche, perché no?) il necessario rischio, la forza delle idee, la libertà e il gusto della libertà: anche per il bambino, cui vanno al più presto presentate difficoltà, diversità e rischi, con tutto quel che ciò comporta. Così mi sono educato, così ho educato i miei figli.