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Conferenza Rivoluzione liberale
Partito Radicale Angiolo - 3 novembre 1999
...come, tanto per dirla tutta, e con tutta l'amarezza che provo per questa indecente diatriba a vantaggio delle scuole "de li preti", trovo personalmente sgradevole e inaccettabile che, anche da parte di alcuni young radical lions, quando si dibatte sulla liberalizzazione della sanità, si parta dall'attacco indiscriminato nei confronti della sanità pubblica. La sanità pubblica non è solo Bindi. E' un sistema che è stato ANCHE volutamente depresso, per esempio non realizzando mai il Piano sanitario nazionale, così da favorire il sistema delle cliniche private, anche queste in gran parte cattoliche (e si veda il caso di Roma, dove monsignor Angelini da sempre ha fatto - vero, Pannella anni '60? - il bello e il brutto tempo, anche sugli ospedali pubblici) le quali hanno lucrato quanto hanno voluto e potuto, "scremando" dal servizio sanitario tutto ciò che era lucrativo (maternità, piccole operazioni, degenze ricche, ecc.) e lasciando alla sanità pubblica le "grandi" operazioni, quelle costose per necessità di
impianti dispendiosi, continuamente da rinnovare, ecc., e quindi a perdita secca e sicura. La "liberalizzazione" può essere utile per mettere innanzitutto questo vergognoso sistema delle cliniche private in concorrenza con una sanità publica che attraverso mille difficoltà si è sobbarcata comunque il peso dell'assistenza a tutti e sempre.

Il resto non è liberismo o liberalismo, ma solo speculazione ideologica.

 
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