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Conferenza Rivoluzione liberale
Poretti Donatella - 9 novembre 1999
RADIO RADICALE CERCA UN EDITORE-MECENATE
Due pagine su un quotidiano. Contatti con Grauso e Ferrara

LA REPUBBLICA, 9 novembre 1999, Pagina 25

ROMA (a.fon.) - Per la quarta o quinta volta nella sua storia, Radio Radicale e' sull'orlo della chiusura. Ieri Marco Pannella, Emma Bonino e Paolo Vigevano hanno comprato due intere pagine di pubblicita' sul Corriere della sera per annunciare che, tempo 10 giorni, venderanno l' emittente in cambio di 80 miliardi. L'acquirente, com'e' ovvio, chiuderebbe l'esperienza della radio politica rimpiazzando le dirette parlamentari con spot, cronache sportive e rumorose hit-parade. Ma Radio Radicale - precisano con consumata abilita' gli inserzionisti - puo' ancora essere "salvata e potenziata" se un editore-mecenate o una fondazione rivelasse una quota, rispettandone la storia e l'identita'.

Non e' chiaro se la mega-inserzione di ieri sia solo l'ennesimo colpo di teatro dei radicali, se viceversa i molti debiti della Lista Bonino li obbligheranno a disfarsi di antenne e frequenze.

Quel che e' certo e' che Marco Pannella sta cercando davvero, da almeno sei mesi, l'editore- mecenate che potrebbe salvare i conti e anche l'emittente. Contatti ci sono stati con la cordata di imprenditori che edita Il Foglio, come Giuliano Ferrara ha confermato a Repubblica un mese fa da Parigi. Insistenti chiamate sono state fatte al gruppo Benetton, senza mai ricevere un no secco, mentre Nicola Grauso, proprietario di Radiolina e storico amico di Radio Radicale, ha telefonato a Pannella almeno tre volte in settimana, dalla Sardegna, con frequenza inusuale.

Radio Radicale riceve oggi sostanziosi contributi pubblici sia come testata di partito, sia come "servizio pubblico" per le dirette da Montecitorio e Palazzo Madama. E ieri, ad Ancona, Luciano Violante si e' detto dispiaciuto per la possibile chiusura dell'emittente. Ma poi, sollecitato da un cronista della radio, ha aggiunto: "Sinora avete retto anche grazie ai contributi dello Stato. Non so bene che fine abbiano fatto...".

 
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