Oggi a giudizio per una provocatoria distribuzione di Hashish
"DROGE LIBERE CONTRO MAFIE E MORTE"
PANNELLA: SE LA FAMIGLIA NON CAPISCE, E' CORRESPONSABILE DELL'OMICIDIO DEI FIGLI
Oggi, alle 12,30, presso la VII sezione penale del Tribunale di Roma, si conclude un ulteriore processo contro Marco Pannella per cessione gratuita di sostanze stupefacenti. Il giudizio è relativo alla manifestazione che si tenne a Roma, piazza Navona, il 29 Dicembre 1995, nel corso della quale il leader radicale distribuì numerose bustine contenenti hashish. All'esterno del Tribunale di Roma, contemporaneamente, si svolgerà una manifestazione di militanti e dirigenti radicali dalle ore 8,30 alle ore 12,15. Altre manifestazioni sono in programma nelle città di Bologna, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Sassari, Siena, Torino.
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Nella sua battaglia antiproibizionista, Marco Pannella è più agguerrito che mai. Per il leader dei Radicali si conclude oggi uno dei molti processi per cessione gratuita di sostanze stupefacenti ma nonostante negli ultimi giorni sia esplosa la polemica per l'ecstasy, Pannella non retrocede di un millimetro: per lui il proibizionismo è e resta "un concentrato di idiozia e follia".
Domanda: "da qualche settimana è scoppiata la polemica sulle nuove droghe. Cosa ne pensa?"
Risposta: "Penso che siano semplicemente scoppi di imbecillità. Il nazismo, il fascismo e il comunismo erano cose folli idiote e incomprensibili. E anche il proibizionismo in tutto il mondo, è un concentrato di idiozia e follia. E' un fondamentalismo che non tollera rapporti con la scienza, la ricerca e la verità".
Domanda: "Però i ragazzi continuano a morire di ecstasy "
Risposta: "Muoiono di proibizionismo, certo. Come le donne che morivano di aborto, quando abortire era illegale e tante povere ragazze finivano straziate da qualche medico senza scrupoli".
Domanda: "Non le pare che sia un parallelo ardito, questo tra droga e aborto?"
Risposta: "Non lo è . Anzi farei un parallelo pure con il divorzio. Quando non c'era, quello era il vero flagello ai danni della famiglia e dell'amore! Ma noi continueremo a combattere contro la viltà di molti suoi colleghi e contro gli artisti di regime, che fanno propaganda anti-stupefacenti. Vasco Rossi, invece, ha detto una cosa giusta: cioè che si muore solo di ecstasy proibita".
Domanda: "Ma non crede che, se gli stupefacenti fossero legalizzati, molti ragazzini non avrebbero la maturità necessaria per capire la pericolosità di queste droghe?"
Risposta: "Al contrario. Noi vogliamo legalizzare le droghe proprio per impedire questo, per controllare e sconfiggere le mafie e la morte."
Domanda: "Bisognerebbe dirlo alle famiglie delle giovani vittime di sostanze proibite "
Risposta: "Se le famiglie non lo capiscono, sono corresponsabili dell'omicidio dei propri figli".
Domanda: "Non le sembra di esagerare?"
Risposta: No, perché il proibizionismo fa valere oro quello che non lo è.
Perché nessuno va davanti alle scuole a spacciare alcol e fumo, sostanze ancora più dannose dell'hashish?
Domanda: "Ci mancherebbe anche questo Senta, la prossima volta distribuirà pasticche di ecstasy invece della solita 'erba'?"
Risposta: Non sono ripetitivo: se sarà utile lo farò, anche per sottolineare che la scienza riconosce al massimo otto persone morte di ecstasy negli ultimi dieci anni.
Intervista di Luciana Maci