Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
sab 21 giu. 2025
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Conferenza Rivoluzione liberale
Partito Radicale Rinascimento - 30 novembre 1999
TESTO DELLA LETTERA SUL "CASO VESPA" INVIATA DA DANIELE CAPEZZONE, RESPONSABILE INFORMAZIONE DEI RADICALI, AL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE DI VIGILANZA SULLA RAI ON. FRANCESCO STORACE E A TUTTI MEMBRI DELLA COMMISSIONE.

Alla cortese ed urgente attenzione

del Presidente della Commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai

on. Francesco Storace

e a tutti gli altri membri della Commissione

Roma, 30 novembre 1999

Signor Presidente, signori Commissari,

costituisce un dato difficilmente discutibile che, nell'attuale sistema televisivo, le cosiddette "trasmissioni di approfondimento" rappresentino per antonomasia il luogo della creazione -o della distruzione- di un consenso davvero solido attorno ad un progetto politico. L'ampiezza dello spazio messo a disposizione dell'ospite politico di turno; la forma non ingessata, non paludata, molto spesso addirittura "spettacolare" della comunicazione; il carattere di appuntamento fisso, ad un tempo "familiare" ed "istituzionale", che alcune di queste trasmissioni hanno finito per assumere: tutto ciò fa sì che questi programmi abbiano letteralmente il potere di contribuire in modo essenziale alla definizione dell'agenda politica del paese, di certificare l'internità o l'estraneità di una posizione al cuore del dibattito politico in un dato momento, di creare -o di impedire che si crei- una leadership, e, in ultima analisi, di riconoscere o di sottrarre irrimediabilmente ad una forza un pieno diritto di cittadinanza po

litica.

Bene, non a caso, è esattamente in questi spazi che negli ultimi anni si è consumata con maggiore precisione la pressoché totale esclusione dei radicali dai palinsesti dell'intero sistema radiotelevisivo, e, in particolare, del cosiddetto servizio pubblico della Rai. Di più: pur di cancellare i radicali, si è addirittura scelto di abrogare qualunque forma di dibattito sugli stessi temi oggetto della loro iniziativa politica, persino nel caso in cui -come è regolarmente accaduto negli ultimi mesi- questi temi avessero la triplice caratteristica di essere al centro del dibattito politico generale, al centro di una iniziativa referendaria, e di coincidere con quelli che la stessa Commissione di vigilanza aveva ripetutamente riconosciuto come sistematicamente censurati dalla Rai-tv. Morale: tranne eccezioni più uniche che rare, si è assistito alla vera e propria sparizione, con i radicali, anche dei dibattiti sul mercato del lavoro, sulle pensioni di anzianità, sul ruolo del sindacato, sul fisco, sulla riforma s

anitaria, sui sistemi elettorali, sul finanziamento pubblico dei partiti, sul ruolo del CSM, e così via E, come si

ricorderà, lo stesso Direttore generale della Rai Pierluigi Celli, pochi mesi fa, dando vita ad un'"autodifesa" che si trasformò ben presto in una sorta di "autodenuncia", dovette ammettere che, in più di dieci mesi di programmazione, dal 1 settembre '98 al 16 luglio '99, la Rai aveva realizzato la miseria di 13 trasmissioni in materia di mercato del lavoro, sindacato e fisco (una media di un programma ogni 25 giorni), di 4 trasmissioni sulle pensioni (un programma ogni 80 giorni), di 3 trasmissioni sulla sanità (un programma ogni 106 giorni), di 2 trasmissioni sulla giustizia (un programma ogni 159 giorni), di 4 trasmissioni sui sistemi elettorali (un programma ogni 80 giorni), e di 3 trasmissioni sul finanziamento pubblico (un programma ogni 106 giorni). Escludendo regolarmente, peraltro, qualunque rappresentante del movimento radicale e referendario.

Ma c'è un caso in cui la precisione ha addirittura lasciato il campo alla perfezione assoluta: è quello della trasmissione "Porta a porta" di Bruno Vespa, che è riuscita, negli ultimi anni, nella vera e propria impresa di cancellare, di rimuovere, di cassare una posizione politica, curando che non ne rimanesse neppure la più piccola e pallida traccia. Lasceremo presto la parola alle cifre, ma ciò che importa ricordare subito non è tanto e solo lo "zero", o la sequenza degli "zeri", ma l'illegalità di quello zero e di quegli zeri, il fatto, cioè, che una simile opera faziosa e violenta sia stata compiuta nonostante che a carico della Rai pendessero -e tuttora continuino a pendere- puntuali obblighi di legge, di Convenzione, di Contratto di servizio; nonostante che due risoluzioni della Commissione parlamentare di vigilanza avessero riconosciuto l'ostracismo praticato dalla Rai nei confronti del movimento radicale e avessero chiesto che fossero previste trasmissioni di risarcimento dell'informazione mancata e

della legalità violata; nonostante, signor Presidente, tutto quello che Lei, con gli altri membri della Sua Commissione, conosce certamente meglio di noi.

Ma, come detto, è giunto il momento di lasciare la parola alle cifre.

In base ai dati forniti dal Centro d'Ascolto dell'Informazione Radiotelevisiva, dal 1 gennaio 1998 al 19 maggio 1999, in quasi diciassette mesi di trasmissioni, sui divani di Vespa si sono avvicendati 157 esponenti politici, per un totale di 369 interviste, della durata complessiva di 516 ore 53 minuti e 28 secondi. Ai Democratici di Sinistra e a Forza Italia è stato consentito di intervenire per 63 volte, al Partito Popolare per 45 volte, ad Alleanza Nazionale per 35 volte, a Rifondazione Comunista per 28 volte, alla Lega Nord per 22 volte, al Centro Cristiano Democratico per 18 volte, all'UDR per 14 volte, ai Verdi per 12 volte, ai Comunisti Italiani per 9 volte, e così via. Franco Marini ha potuto partecipare per 18 volte, parlando complessivamente per 4 ore 19 minuti e 48 secondi; lo seguono a ruota Fausto Bertinotti (15 presenze, 2 ore 37 minuti e 48 secondi di intervento) e Umberto Bossi (14 presenze, 2 ore 58 minuti e 32 secondi di intervento); subito dopo vengono Silvio Berlusconi (13 presenze, 3 or

e 58 minuti e 26 secondi di intervento) e Pierferdinando Casini (12 presenze, 59 minuti e 40 secondi di intervento); da segnalare, infine, le 9 presenze di Luigi Manconi (che ha parlato per 52 minuti e 16 secondi), le 8 presenze di Armando Cossutta (1 ora 9 minuti e 4 secondi) e le 7 presenze di Clemente Mastella (53 minuti e 17 secondi). Hanno addirittura avuto diritto di parola, non di rado assai a lungo, illustri sconosciuti -con rispetto parlando- come Giuseppe Petrella, Alessandra Guerra, Antonio Lisi, Giacomo Leopardi, Michele Saccomanno, Agata Ruscica, Eliana Beccalossi, Ivano Sartor, Sergio Ceccotti, Alberto Mazzonetto, Giuseppe Brugnoli, Antonio Centi, Luca Zaia, Enzo Giancarli, Biagio Tempesta, Fausto Spagna, Alessandro Ramazza, Davide Costa. Non è mancato il contributo di Anna Kanakis, Yuri Chechi, Assunta Almirante e Adriano Panatta.

Quanto invece alla Lista Pannella, nello stesso periodo di tempo (1-1-98/19-5-99), ha potuto "disporre" di 0 presenze, 0 interviste, 0 ore, 0 minuti, 0 secondi. Per ciò che riguarda infine Emma Bonino, in quasi diciassette mesi, si possono segnalare solo due fugaci apparizioni, a dodici mesi di distanza l'una dall'altra (29 aprile 1998 e 9 aprile 1999), entrambe esclusivamente riconducibili al suo ruolo di Commissaria Europea: nel primo caso, infatti, i temi in discussione erano l'ingresso dell'Italia nel sistema dell'Euro e la mancata utilizzazione dei fondi UE, mentre nel secondo si parlava del conflitto in corso nei Balcani e della sorte dei profughi kosovari. E, sempre per ciò che riguarda Emma Bonino, nella primavera scorsa si è addirittura toccato il fondo: per mesi, Bruno Vespa ha dedicato intere puntate al tema della elezione del nuovo Capo dello Stato senza che fosse mai prevista la presenza di chi, come la Bonino, era stata unanimemente indicata da tutti i sondaggi, come la candidata alla Presidenz

a della Repubblica preferita dalla larga maggioranza degli italiani, e consentendo invece -naturalmente senza alcun diritto di replica- che la Bonino fosse ridotta a mero oggetto delle considerazioni critiche -e talora dei veri e propri insulti- degli ospiti di turno.

Tabella 1 - Classifica dei partiti più presenti a "Porta a porta" nel periodo compreso tra l'1-1-1998 e il 19-5-1999

PARTITO NUM. COMPLESSIVO PRESENZE DURATA INTERVENTI IN VOCE %

DS 63 9h 20' 17'' 20,20

FI 63 7h 57' 55'' 17,23

PPI 45 7h 03' 51'' 15,28

AN 35 4h 16' 38'' 9,25

RIF.COM. 28 3h 31' 01'' 7,61

LEGA NORD 22 3h 30' 00'' 7,57

CCD 18 1h 18' 13'' 2,82

UDR 14 2h 12' 24'' 4,77

VERDI 12 1h 05' 59' 2,38

COM.IT. 9 1h 10' 04'' 2,53

RIN.IT 7 27' 25'' 0,99

I DEMOCRATICI 5 9' 28'' 0,34

SDI 3 17' 17'' 0,62

LISTA PANNELLA 0 0 0

Tabella 2 - Classifica degli esponenti politici più presenti a "Porta a porta" nel periodo compreso tra l'1-1-1998 e il 19-5-1999

ESPONENTE POLITICO NUM. COMPLESSIVO PRESENZE DURATA INTERVENTI IN VOCE

FRANCO MARINI 18 4h 19' 48''

FAUSTO BERTINOTTI 15 2h 37' 48''

UMBERTO BOSSI 14 2h 58' 32''

SILVIO BERLUSCONI 13 3h 58' 26''

PIERFERDINANDO CASINI 12 59' 40''

GIANFRANCO FINI 11 3h 02' 54''

MARCO MINNITI 10 1h 36' 09''

LUIGI MANCONI 9 52' 16''

ARMANDO COSSUTTA 8 1h 09' 04''

CLEMENTE MASTELLA 7 53' 17'

MASSIMO D'ALEMA 6 1h 17' 22''

VALTER VELTRONI 5 1h 30' 27''

ROSA RUSSO JERVOLINO 5 51' 58''

MARCO PANNELLA 0 0

Peraltro, questa vicenda di ostracismo non si limita ai diciassette mesi oggetto della prima analisi, ma ha uno svolgimento assai più lungo e regolare. Da questo punto di vista, è

forse utile prendere in considerazione un arco di tempo molto ampio, circa quattro anni, e analizzare le scelte compiute da Vespa nel periodo compreso tra il 1 gennaio 1996 e il 2 ottobre 1999.

In base ai dati forniti dal Centro d'Ascolto dell'Informazione Radiotelevisiva, in questi

quattro anni, nel salotto di Vespa si sono svolte ben 892 interviste, della durata complessiva di 130 ore 33 minuti e 18 secondi. A Forza Italia e ai Democratici di Sinistra è stato consentito di intervenire rispettivamente per 156 e 155 volte, ad Alleanza Nazionale per 95 volte, al PPI

per 89 volte, a Rifondazione comunista per 55 volte, alla Lega Nord per 54 volte, al CCD e a Rinnovamento italiano per 33 volte, ai Verdi per 22 volte, e così via.

La Lista Pannella e la Lista Bonino, invece, nello stesso periodo di tempo, hanno potuto disporre in tutto di 5 presenze, sulla cui genesi e sulla cui natura, peraltro, occorre spendere qualche parola. Due di esse (quelle di Marco Pannella e Roberto Cicciomessere nella puntata del 10 giugno 1997) sono avvenute non nell'ambito di una trasmissione "ordinaria", ma nell'ambito di una puntata organizzata ad hoc nell'imminenza del voto referendario che vi sarebbe stato 5 giorni dopo, a seguito di denunce, iniziative nonviolente, e al termine di una campagna referendaria in cui la Rai, come forse si ricorderà, ridusse referendum, legalità e radicali a veri e propri "fantasmi"; mentre l'ultima, quella del 27 ottobre 1997, è consistita, in realtà, in un intervento telefonico di Pannella di poco più di due minuti. In altre parole, da quasi quattro anni fino ad oggi, il più autorevole e prestigioso spazio di approfondimento politico della più importante rete del servizio pubblico ha davvero consentito ai radicali di es

primersi sull'attualità politica del paese solo per due volte: il 15 marzo e il 2 aprile 1996, circa tre anni e mezzo fa.

Tabella 3- Classifica dei partiti più presenti a "Porta a porta" nel periodo compreso tra l'1-1-1996 e il 2-10-1999

PARTITO NUM. COMPLESSIVO PRESENZE DURATA INTERVENTI IN VOCE %

FI 156 24h 07' 55'' 18,48

DS 155 26h 45' 11'' 20,50

AN 95 14h 47' 03'' 11,32

PPI 89 14h 56' 22'' 11,44

RIF.COM. 55 9h 51' 00'' 7,54

LEGA NORD 54 8h 52' 08'' 6,79

RIN.IT. 33 4h 11' 30'' 3,21

CCD 33 2h 59' 59'' 2,30

VERDI 22 2h 30' 27'' 1,92

LISTA PANNELLA 5 46' 52 0,60

E LISTA BONINO

E la storia sembra ripetersi anche nel primissimo scorcio, per l'esattezza nei primi cinquanta giorni, dell'attuale stagione televisiva. Anche in questo caso, lasciamo subito la parola alle cifre, ricordando che il periodo oggetto dell'analisi è quello compreso tra il 1 settembre e il 22 ottobre 1999. In questo arco di tempo, i radicali hanno potuto "disporre" di 0 ore, 0 minuti e 0 secondi di trasmissione, mentre, a titolo comparativo, possiamo già segnalare il 31,30% dei DS, l'8,98% dei Comunisti italiani, e soprattutto il 20,32% già accumulato dal PPI.

Tabella 4 - Classifica dei partiti più presenti a "Porta a porta" nel periodo compreso tra l'1-9-1999 e il 22-10-1999

PARTITO NUM. COMPLESSIVO PRESENZE DURATA INTERVENTI IN VOCE %

DS 6 1h 34' 50'' 20,20

PPI 4 1h 01' 35'' 15,28

FI 3 44' 54'' 14,82

AN 1 31' 46'' 10,48

COM.IT. 1 27' 12'' 8,98

UDeuR 2 10' 49'' 3,57

LISTA BONINO 0 0 0

Non ci pare che questi dati necessitino di particolari commenti. Ci sembra infatti che essi mostrino e dimostrino in modo letteralmente inoppugnabile come il decorso del tempo non solo non sia servito a Bruno Vespa e alla Rai a dare attuazione agli indirizzi del Parlamento, ma gli abbia addirittura consentito di progressivamente aggravare e perfezionare quel disegno criminoso ai danni dei cittadini e del movimento radicale che Lei stesso, signor Presidente, non esitò a definire "un autentico genocidio politico e culturale".

Ora, signor Presidente, nei giorni scorsi abbiamo appreso dalla stampa che, nel corso dell'Ufficio di Presidenza convocato per oggi, la Commissione di vigilanza potrebbe discutere, tra l'altro, di quello che è stato definito "il caso Vespa", e cioè della paradossale vicenda che ha portato -è bene ribadirlo: per una decisione stupidissima, prima ancora che gravissima, da parte della Rai- prima all'annullamento e poi al posticipo della puntata di "Porta a porta" dedicata al tema della satira. Ecco, alla luce dei dati contenuti in questo dossier, ci pare che, se di "caso Vespa" è opportuno parlare, se ne deve parlare non tanto con riferimento alla puntata di "Porta a porta" che non è andata in onda, quanto piuttosto in relazione alle puntate che, in tutti questi anni, sono state regolarmente trasmesse, e che hanno costituito il luogo per antonomasia del sequestro del diritto dei cittadini ad essere correttamente e completamente informati. Vedremo se, nei prossimi giorni, vi sarà almeno un parlamentare disponib

ile a dire parole chiare su questi dati e a prendere iniziative conseguenti, o se invece il Parlamento riterrà, con il silenzio, di dare ragione proprio a Vespa, che la scorsa settimana ha incredibilmente affermato di ritenersi sottratto ai giudizi e alle valutazioni della Commissione.

Cordiali saluti,

Daniele Capezzone

 
Argomenti correlati:
stampa questo documento invia questa pagina per mail