Dichiarazione di Marco Pannella:
Roma, 5 dicembre 1999 - "Torno ancora ad invitare Romano Prodi a dimettersi subito da Presidente della Commissione Europea, prima ancora che la magistratura e il Parlamento italiani (e il Parlamento Europeo) procedano nei suoi confronti per sanzionare, anche in via ufficiale, le gravissime sue responsabilità in vicende italiane (con connessioni europee) di gravissime corruzioni pubbliche, politiche ed economiche.
Romano Prodi non può non comprendere che la ricerca della verità storica, politica e anche giudiziaria sul combinato disposto di "eventi" -rimossi e inghiottiti dalle sabbie mobili della necessaria menzogna di regime- dei "fondi neri" dell'IRI e della vicenda SME (e si tratta solamente di due esempi) non potrà non imporre, ormai, mesi e forse anni di indagini, denunce, dibattiti dai quali egli stesso, l'attuale Presidente della Commissione europea, emerge come espressione e prodotto di un'Italia nella quale Tangentopoli non ha rappresentato altro che il "vae victis" decretato dalla parte vincente della mafia partitocratica.
E' in questo momento in corso la riunione dei parlamentari europei e italiani radicali, che si sono convocati in via straordinaria, oggi, domenica, sul tema delle responsabilità di Prodi.
E il Parlamento italiano e quello europeo saranno sin dalla prossima settimana investiti in particolare della documentazione raccolta, presentata ed elaborata nel libro "Corruzione ad alta velocità", autori il Sen. Imposimato, il giornalista Provvisionato e l'avvocato Pisauro, con introduzione di Emanuele Macaluso, editore Koinè, presentato ieri alla stampa estera, presentatrice la Presidente Marcelle Padovani".