REFERENDUM: BONINO, CORTE DECIDA CON SAGGEZZA
LA CENA CON BERLUSCONI? E' STATA ABBASTANZA LEGGERA...
Da un lancio dell'agenzia Adnkronos delle ore 16.28
Roma, 6 dicembre. I radicali sollecitano una decisione ''saggia'' sul pacchetto referendario da parte della Corte Costituzionale. ''Rischi -dice Emma Bonino- ve ne sono, come abbiamo bene imparato negli ultimi 20 anni. Per questo, una riflessione
critica sulla giurisprudenza della corte puo' essere utile per sollecitare la saggezza delle future decisioni''.
''Negli ultimi 20 anni -aggiunge Bonino- ne abbiamo viste di tutti i colori. Riteniamo che la Costituzione, soprattutto in materia referendaria, sia stata ampiamente tradita. Per noi tutti i venti referendum sono conformi all'articolo 75 della Costituzione, e dalla applicazione o meno di tale articolo dipendono alcuni diritti fondamentali dei cittadini in materia di referendum''.
Bonino ribadisce che le future alleanze dei radicali ''dipenderanno da come gli schieramenti politici si comporteranno sui referendum''. Nessun commento, invece, sulla cena con il leader del Polo Silvio Berlusconi: ''e' stata -si limita a dire Bonino-
abbastanza leggera ...''.
REFERENDUM: BONINO, RISCHIO FALCIDIA? SONO TUTTI AMMISSIBILI
Da un lancio dell'agenzia ANSA delle ore 18.36
ROMA, 6 DICEMBRE - ''I referendum presentati sono secondo noi tutti ammissibili e compatibili con l'articolo 75 della Costituzione. Certo, negli ultimi 20 anni ne abbiamo viste di tutti i colori, quindi anche il rischio falcidia e' possibile''.
E' prudente Emma Bonino sull'esito del giudizio di ammissibilita' a proposito dei 20 quesiti presentati dal proprio comitato. ''Proprio per questo abbiamo voluto organizzare questo appuntamento - ha detto oggi a Roma, a margine del convegno
'Tornare alla costituzione', che tra oggi e domani vede coinvolti sei ex presidenti della Corte costituzionale - per stimolare la saggezza di chi e' chiamato a prendere decisioni cosi' importanti''.
Bonino non si e' sottratta alle domande sull'eventuale interessamento di Silvio Berlusconi a sostenere i referendum: ''Anche noi siamo interessati a sapere la posizione di Forza Italia, cosi' come lo sono tutti i cittadini. Ma e' un discorso che, come dico da molti mesi, riguarda tutti i partiti''.
Nel corso del convegno e' stata ripercorsa la storia dell'istituto referendario: ''Nella pratica - ha detto l'ex presidente della Corte costituzionale, Vincenzo Caianiello - e'
stato marginalizzato'' e il ''vero problema e' quello di renderne effettivi i risultati, visto che in molti casi sono state approvate leggi che hanno eluso il voto o che addirittura vanno in senso contrario''.
''I referendum presentati da questo comitato - ha aggiunto Caianiello - sono un'idea interessante perche' costituiscono un programma politico del quale non mi risulta che il Parlamento si stia occupando''. Caianiello e' tornato anche su uno dei temi caldi del dibattito di questi giorni: ''Un referendum per il quale non e' stato raggiunto il quorum puo' essere ripresentato senza aspettare i cinque anni necessari in caso di bocciatura''. Un giudizio condiviso anche da un altro ex presidente della Corte costituzionale, Livio Paladin che, pur non partecipando di persona, ha inviato un intervento scritto al convegno.
''Qualche contributo di provocazione'' come li ha definiti lui stesso, anche dal leader storico dei radicali, Marco Pannella: ''In Italia - ha detto - nessuno sa come si puo' fare un referendum che sara' sicuramente accolto''. Secondo Pannella, ''oggi viviamo in un regime in cui l'incertezza del diritto e' l'elemento fondante del disordine costituito. Siamo in una situazione in cui la monarchia assoluta ha vinto su quella
costituzionale e la legge si confonde con il potere. In una situazione in cui il tirannicidio andrebbe recuperato''.
GIUSTIZIA: CAIANIELLO, MAGISTRATURA E' FUORI DA COSTITUZIONE
Da un lancio dell'agenzia ANSA delle ore 19.20
ROMA, 6 DICEMBRE - ''La magistratura che opera oggi non e' quella descritta dalla Costituzione''. Parola di Vincenzo Caianiello, ex presidente della Corte costituzionale, secondo cui ''si tratta di un potere che non puo' fare una sua politica
come sembra sia accaduto in alcuni casi''. Per lanciare il suo attacco, Caianiello sceglie la tribuna del convegno ''Tornare alla costituzione'', organizzato dal comitato promotore dei referendum. ''Il divieto di iscrizione ai partiti - ha detto ancora - non ha solo valore formale ma e' un messaggio chiaro: i magistrati non devono avere nulla a che fare con la politica''.
''Sarebbe ad esempio opportuno - ha aggiunto - che chi e' stato eletto in certe liste, si chiami fuori quando viene ad essere chiamato ad occuparsi di questioni politicamente scottanti.
Anche perche' il magistrato deve non solo essere ma anche apparire indipendente''.