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Conferenza Rivoluzione liberale
Bazzichi Marco - 20 dicembre 1999
I 20 Rompimenti.

> Un congresso per cosa? Per chiudere?

>

> Un congresso per dare il pasto a risentiti che non saprebbero come

Immagino che Zevi il 31 luglio scorso fosse semplicemente un risentito.

Ma il punto non e' il merito, e' il metodo. Attendendomi alla forma-congresso, facevo presente che la quesione non e' se la segreteria non convoca il congresso (questo avviene nei nei partiti partitocratici, dai quali ancora vi aspettate un accordo elettorale), ma se la base non vuole. E la base non vuole. Di questo mi lamento, in mezzo a tanti illuministi.

>e cosa di meglio fare, atteso che la politica tradizionale non ha più i >tempi per proporsi ed affermare in un campo peraltro impraticabile?

Democrazia.

>Un Congresso che metta a punto le linee e le strategie di riforma >strutturale propria e del Paese e dell'Europa e degli organismi >sovranazionali chiamati a prefigurare gli Stati Uniti del Mondo?

I regimi totalitari, compreso quello partitocratico, sono nazionalisti, grazie ai mass-media. Il superamento avviene per due vie: una sovranazionale, transnazionale, a questo serve il PR; e una anglosassone (non so se vi e' mai giunta notizia, ma Pannella da 25 anni predica il bipartitismo all'americana e l'uninominale anglosassone), dove la politica avviene sul collegio: a ogni collegio territoriale, corrisponde un posto in parlamento. Questo si avvicina molto di piu' a una moltiplicazione su scala ripetuta della polis greca, che al sistema fascista e partitocratico (maggioritario o proporzionale che sia), dove il voto ha effetto nazionale.

> "Rivedere le forme radicali" vuol dire azione politica che è anche e soprattutto studio: ci sono compagni e "funzionari" e funzionari-dirigenti che lavorano con energia e capacità non facilmente eguagliabili.

Si', tra cui io da 5 anni.

Anche negli altri partiti i funzionari si fanno un culo cosi'. Il punto evidentemente e' che o rappresenti te stesso (e questo nessuno statuto potra' stabilirlo) o rappresenti 10, 100, 1000 elettori. Ma siccome il popolo becero e pecoraro si muove al gregge, e' meglio cacargli in testa, in attesa che la Riforma cada dal cielo.

>Tutto deve comporsi in un equilibrio possibile con la tempestività che questo tempo comanda.

Si', e' la risposta che danno Fini e Berlusconi sui referendum

> Il Comitato di coordinamento dei Radicali per la Rivoluzione liberale e gli Stati Uniti d'Europa - nasce come cellula di crisi e resistenza ad un regime

Nasce come assenza di democrazia.

>(che potrebbe oggi uscire allo scoperto) che aveva procurato il sistematico annientamento dei Radicali sino ad Emma Bonino giorno e notte sul marciapiede di Palazzo Chigi e Marco Pannella in pericolo di vita - nasce altresì con una mozione, qui pubblicata, forte e politicamente autorevole, che muove il corso delle cose.

Si', pero' il punto e' che Marco Cappato e' il coordinatore di un movimento che l'ha *RIEMPI A PIACERE* alle elezioni.

> Che poi il suo coordinatore Marco Cappato, e quanti altri decidano di non invitare me, ad esempio, dal 14 giugno scorso, come già da prima altri che pure produssero e/o sottoscrissero quel documento, può essere normale a condizione di una politica in linea così com'è che nulla importa del contenuto personale: il lavoro è duro, lo stress è tanto e un proprio equilibrio bisogna pur trovarlo poiché forti ed incisivi s'ha da essere.

Ripeto, anche nella segreteria di An o dello Sdi il lavoro e' duro. Il dramma e' che Pannella il 31 luglio 1999 a Roma spiego' proprio questo riflesso dell'uomo-apparato.

>

> Presidente è poi Pannella che non ha proprio da essere messo in discussione a questo punto di un disegno difficile e "impossibile" tracciato già sin fondo.

Impossibile per l'ignavia radicale.

>Spero di rivedere presto Zevi e Vigevano accanto a Pannella, non potrebbero così che rafforzare se stessi e le ragioni dei Radicali e dei progetti compatibili con un purismo non integralista ma in fondo osservato, tipico di sempre, poiché, per quanto profondo un dissenso possa essere quel disegno va compiuto, ed uno ben più impegnativo e affascinante ci attende. Certo l'Enterprise se non si sa essere strumento e servizio non esiste o è un'altra cosa: ecco Pannella in se è Enterprise in quanto strumento e al servizio del radicalismo, lo stesso dove sono pure approdati Pasolini e Sciascia; l'Enterprice alla guida di una navicella lanciata nello spazio può valere una vita ma è ben poca cosa in confronto.

Addirittura.

>

> Evitiamo le stronzate,

Uh, quale assunto positivista. Che nobilta' d'animo, quale senso delle contraddizioni. Se cerchi la verita' dentro di te, non troverai altro che verita'.

>ci sono davanti a noi i sei mesi più importanti e decisivi della storia del movimento radicale, del Paese e non solo:

Ecco, questa e' una stronzata, perche' la situazione identica si presento' nel 1978 (?) con i 20 deputati. Cioe' allora la figura di Pannella aveva il consenso della Bonino oggi. Quindi?

>che ognuno faccia quel che può, ed anche un vaffanculo detto in faccia ad un compagno, amico o "funzionario" o funzionario-dirigente che sia, fa il gioco suo!

Ognuno faccia quello che vuole.

>

> Un congresso? Magari ce lo potessimo permettere come andrebbe fatto!

E io che avevo detto? "magari".

Ma tanto, far nascere qualcosa dalla Toscana e' impossibile per me, trascinato da un ambiente perche' radicale e che da un giorno all'altro ha deciso di smettere di essere radicale, schiavo dell'identico rapporto da 20 anni con Torre Argentina (prima amore oggi odio o indifferenza, quindi stessa forma a diverso contenuto). Tant'e'.

E si va avanti con un bastone in culo.

 
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