Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
gio 22 mag. 2025
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Conferenza Rivoluzione liberale
Donvito Vincenzo - 22 dicembre 1999
GRANDI STAZIONI ZERO SPERANZE

COMUNICATO STAMPA DELL'ADUC

Associazione per i diritti degli utenti e consumatori

URL: http://www.aduc.it

mailto aduc.it@aduc.it

Tel.055290606 - 0552302266

CON L'APERTURA DEL 40% DEL CAPITALE AI PRIVATI E IL CONTROLLO DELLE FS, PERCHE' DOVREBBE CAMBIARE LA SITUAZIONE?

Firenze, 22 Dicembre 1999. Grandi Stazioni, la spa controllata dall'Azienda Fs, avra' un capitale privato al 40%. Le offerte per acquistarlo dovranno essere presentate entro la fine di gennaio, e il 15 febbraio le Ferrovie faranno sapere se avranno scelto Benetton, Cir o Ifil, che guidano le cordate che hanno mostrato interesse.

Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.

C'e' un fatto positivo in questa "privatizzazione": che almeno ci risparmieranno il can can di pubblicita' che abitualmente accompagna le "privatizzazioni" che sono state avviate, cosi' come abbiamo visto per Enel e Autostrade: con grandi allusioni ad "affari e convenienza" che, come nel caso dell'Enel -per il momento- alla prima timida prova di mercato (la Borsa) si sono mostrate per quel che erano: passaggio dei soldi dei risparmiatori da una tasca all'altra dello stesso amministratore, lo Stato ....... e relativa continua perdita.

Qui il caso e' diverso per l'assenza del piccolo risparmiatore, ma la sostanza, per l'utente dei servizi di pubblica ed esclusiva utilita' erogati dall'azienda, non cambia: il gestore rimane lo stesso, e il fatto che abbia piu' soldi a disposizione non cambia la prospettiva, anche perche', pur con capitale al 100% di Stato, i soldi -alla bisogna- non gli sono mai mancati.

Evidentemente -sempre dal punto di vista della qualita' del servizio erogato- il problema e' un altro. E con questa iniezione di capitale privato, non si capisce perche' il solito gestore dovrebbe diventare piu' bravo e piu' attento.

Stazioni/bivacco con servizi rabbrividenti per attesa e qualita', chiusura dei servizi per le piccole stazioni, e senza alternativa che non sia penalizzante per l'utente, e' quello che succede. Uno standard quotidiano che peggiora, ma che i gestori valutano mediamente positivo per le punte di qualita' di alcuni servizi (stazioni modello?, o -considerando l'insieme della costellazione societaria del settore- gli Eurostar?): e' come la storia che nel mondo non si muore di fame perche' statisticamente tutti mangiano due polli al giorno ..... col fatto che c'e' chi ne mangia quattro e chi zero. Un metodo che, se da una parte puo' attirare il capitale privato per le prospettive di guadagno, dall'altro non garantisce una diffusione generalizzata della qualita' del servizio.

La volonta' di migliorare sarebbe evidente se le proporzioni fossero invertite, con lo Stato al 40% e i privati al 60%? No, perche' lo Stato avrebbe il potere di golden share (confermato anche di recente in una forma aggiornata e piu' condizionante) e potrebbe guidare scelte e investimenti.

Il presidente Claudio Dematte' sara' anche un buon architetto aziendale, ma le esigenze e le sofferenze obbligate degli utenti sono altrove.

 
Argomenti correlati:
stampa questo documento invia questa pagina per mail