Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
gio 22 mag. 2025
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Conferenza Rivoluzione liberale
Partito Radicale Rinascimento - 27 dicembre 1999
LETTA: DELLA VEDOVA "I SUOI PIEDI DI PIOMBO SARANNO PIOMBO NELLE ALI DELL'ECONOMIA ITALIANA"

Roma, 27 dicembre 1999

Dichiarazione di Benedetto Della Vedova, deputato europeo della Lista Bonino:

"Il neo Ministro Letta nella sua prima intervista da responsabile del dicastero dell'Industria, avverte gli italiani che nel processo di liberalizzazione dei servizi pubblici - gas ed elettricità in testa - si dovrà procedere con i piedi di piombo. Se questa, "piedi di piombo", è la formula che il neo ministro ed il Governo intendono adottare per evitare il lento ma inesorabile declino dell'economia italiana, stiamo freschi.

L'Italia, considerando la media dei paesi europei e degli Usa, chiude il 1999 con la più bassa crescita economica, la più bassa performance di borsa, la più bassa quota di investimenti dall'estero, la più alta inflazione e la più alta disoccupazione. Le previsioni per il prossimo anno non lasciano nessuno spazio all'ottimismo, dal momento che ai nostri progressi millimetrici si

contrappongono gli stivali delle sette leghe indossati dai diretti concorrenti.

Basti pensare al programma di riduzione delle imposte annunciato dal leader tedesco Schroder destinato, se le promesse verranno mantenute, a sconvolgere i piani dei paesi direttamente concorrenti, Italia in testa.

Se a queste sfide si intende reagire con la prudenza, i "piedi di piombo" di Letta si trasformeranno immediatamente in nuovo "piombo alle ali" della già precaria economia italiana.

Se queste sono le premesse del nuovo Governo D'alema, i referendum radicali su libertà di lavoro e di impresa rappresentano indiscutibilmente l'unica occasione per dare al nostro paese un salutare scossone riformatore e di mercato, senza il quale, sarebbe bene non scordarlo, non vi è alcuna ragione di sperare in una ripresa italiana superiore o pari a quella degli altri paesi."

 
Argomenti correlati:
stampa questo documento invia questa pagina per mail