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Conferenza Rivoluzione liberale
Donvito Vincenzo - 29 dicembre 1999
PREZZI AL CONSUMO IN AUMENTO

COMUNICATO STAMPA DELL'ADUC

Associazione per i diritti degli utenti e consumatori

URL: http://www.aduc.it

mailto aduc.it@aduc.it

Tel.055290606 - 0552302266

LA SITUAZIONE E' PIU' GRAVE E PREOCCUPANTE DI CIO' CHE CI VIENE PRESENTATO.

Firenze, 29 Dicembre 1999. L'Istat ha fatto conoscere i dati provvisori dell'inflazione per il mese di dicembre. L'aumento generale rispetto allo stesso mese dell'anno scorso, e' stato valutato nel 2,1%.

Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.

Siamo ai livelli degli altri Paesi europei? Il fenomeno e' circoscritto? Se leggiamo i dati complessivamente, l'impressione potrebbe essere questa, con un aumento contenuto che -come dicono i testi base dell'economia politica- fa bene al mercato ed evita il pericolo "zero" e quello deflazionistico.

Ma la quotidianita' e' altra, e lo sanno bene i consumatori, che pagano molto di piu' per una serie di balzelli che non fanno parte del paniere, come per esempio quelli che si continua a chiamare bolli, ma che sono veri e propri salassi. E poi ci sarebbe il capitolo del trasferimento delle tasse dalla fiscalita' nazionale a quella locale, con aumenti da capogiro che hanno portato il costo della vita a dei livelli che -proprio per il sistema di calcolo dell'Istat- non contribuiscono a comprendere il fenomeno nel suo complesso.

Ma oltre a questo "difetto annoso" del sistema di calcolo dell'Istat, leggendo i dati ci si rende conto che il tanto declamato miracolo economico non e' dietro l'angolo e, soprattutto, non e' legato alle capacita' e scelte del Governo.

Tutti i capitoli di spesa sono in crescita tranne quello delle Comunicazioni, che registra un 4,1% in negativo: un mercato che ha le stesse cifre negative in tutto il mondo, perche' segue un trend dell'economia mondiale che non dipende certamente dall'Italia, ma dalla rivoluzione tecnologica in atto che vede gli Usa al comando, e tutti dietro, piu' o meno faticosamente. Solo che, mentre negli Usa questa rivoluzione sta coinvolgendo tutta l'economia, cosi' non e' per l'Italia che, infatti, fuori dello specifico capitolo, registra solo dati in crescita, e in modo particolare sulle spese di primaria utilita' come il 4,3% dei Trasporti; il 3,8% di abitazione, acqua, elettricita' e combustibili; il 3% dei servizi sanitari e spese per la salute.

Quindi c'e' poco da stare allegri e da minimizzare, perche' la situazione non sembra sotto controllo e con una tendenza favorevole per consumatori e utenti.

 
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