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Conferenza Rivoluzione liberale
Donvito Vincenzo - 30 dicembre 1999
INTERNET E REGOLE DEL NUOVO GOVERNO

COMUNICATO STAMPA DELL'ADUC

Associazione per i diritti degli utenti e consumatori

URL: http://www.aduc.it

mailto aduc.it@aduc.it

Tel.055290606 - 0552302266

E' IN ARRIVO CHI VUOLE IMBAVAGLIARE LA RIVOLUZIONE TECNOLOGICA E DI LIBERTA'

Firenze, 30 Dicembre 1999. Il nuovo sottosegretario all'Innovazione, Stefano Passigli, nella sua prima intervista da uomo di Governo ha gia' fatto capire quali siano le intenzioni sue e del dicastero di Massimo D'Alema: regole su Internet per controllare.

Cosi' interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.

Un avvio che avevamo gia' previsto per come la materia era stata affrontata negli ultimi incontri di Parigi promossi dall'Unesco alla fine di novembre: l'Italia -fautrice di regole con altri Paesi europei- si era contrapposta agli Usa che sostenevano la necessita' di una totale deregolamentazione per consentire il massimo sviluppo dello strumento. Com'era prevedibile, l'incontro di Parigi non porto' ad alcuna soluzione, accordo o intesa, ma registro' l'abituale fiasco che in materia viene collezionato da chiunque cerchi di regolamentare due approcci completamente diversi con amministrazione ed economia. I risultati di questi due approcci sono nei numeri: in Usa l'economia sta volando tutta intorno ad Internet, mentre in Italia lo sviluppo e' circoscritto alla specifica nicchia del settore Comunicazioni, cosi' come ci hanno ricordato i dati diffusi proprio ieri dall'Istat.

Il sottosegretario Passigli incarna la posizione sostenuta dall'Italia a Parigi, con in piu' il fatto che, mentre prima di questo Governo se ne parlava in senso generico e vago, ora c'e' lui con poteri esecutivi precisi. Quindi occorre alzare di piu' l'attenzione su quello che dice e fa, perche' all'orizzonte vediamo periodi molto oscuri per la grande rivoluzione tecnologica e di liberta' che e' rappresentata da Internet.

Il problema, a nostro avviso, e' proprio nel fatto che si pensa ad Internet come uno strumento di comunicazione a cui possano essere applicate le norme che regolamentano l'attuale societa' economica e civile. Per noi e' impossibile perche' queste norme sono tali per un'applicazione territoriale specifica, ma se viene a mancare il territorio di riferimento non hanno piu' senso. Questo lo sa anche il neo sottosegretario, ma mentre lui parla di nuove regole, non si rende conto che e' proprio li' l'impossibilita' di agire: chi governera' queste nuove regole quando la materia e lo strumento sono transnazionali? Ci vorrebbe una Onu con poteri diversi di quelli odierni, ma qui entriamo nell'ambito della fantapolitica e fantaeconomia, per cui e' meglio lasciar perdere. Cerchiamo di essere con i piedi per terra e partiamo dal presupposto che le regole sono impossibili, mentre e' possibile una grande opera di informazione all'uso civico dello strumento: l'autoregolamentazione e' l'unica forma possibile di organizzazio

ne. Non ci sembra che il sottosegretario all'Innovazione intendesse questo nella sua prima uscita.

 
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