COMUNICATO STAMPA DELL'ADUC
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STATO VORACE CON IL BENEPLACITO DELLA COMMISSIONE EUROPEA.
CI STIAMO AVVIANDO VERSO UN DUOPOLIO: SUCCEDERA' COME PER LA BENZINA
Firenze, 5 Gennaio 2000. La Commissione europea ha dato il lasciapassare perche' la joint venture Blu- composta da British Telecom e la Societa' Autostrade spa- operi sul mercato italiano della telefonia mobile. "Nessuna delle societa' che controllano Blu e' stata finora attiva su questo mercato"- ha detto la Commissione; concludendo che questa operazione non creera' una posizione dominante di mercato.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Il concetto di posizione dominante e' abbastanza vario: finora eravamo abituati alle interpretazioni che ne dava l'Antitrust italiana, ed ora aggiungiamo anche quella della Commissione europea. E' proprio vero quello che ci ha insegnato Albert Einstein: il concetto di relativita' e' quello dominante; anche se credevamo che fosse relativo alla scienza, non al Diritto.
Quindi Autostrade spa -il cui capitale e' controllato dal ministero italiano del Tesoro e la cui privatizzazione riguarda solo quote minoritarie del suo capitale- per la Commissione non ha agito sul mercato della telefonia: se e' vero per la societa' in se', non si puo' dire altrettanto per il suo proprietario (Tin e Wind, per esempio, sono forse societa' senza capitale pubblico?). Questo alla Commissione non basta per capire che il solito proprietario ha una posizione dominante, non tanto perche' c'e' gia' su questo mercato, ma perche' la sua potenziale affermazione non nasce dal sapere vendersi bene, ma dalla resistenza sul mercato grazie al foraggiamento di capitale pubblico (cioe' dei contribuenti obbligati e impotenti di fronte a simili scelte) che gli viene dato pur a dispetto delle sue possibili incapacita'.
Ci sembra che le aperture del mercato italiano al processo di liberalizzazione -e quindi di miglioramento della qualita' e dei costi per gli uenti- stia proprio prendendo una brutta piega, con lo Stato che -con vari vestiti- si ritrovera' a dettare le regole del gioco per se stesso e, di conseguenza, ad obbligare gli altri non-statali a sottostare alle sue regole.
Un gioco che abbiamo gia' visto nel mercato cosiddetto liberalizzato della benzina, dove AgipIp (ministero del Tesoro) gioca a carte in due con l'Unione Petrolifera, ma dove e' lei che fa le regole ... con i risultati di prezzi che sono sotto gli occhi di tutti.
Non ci sembra di essere catastrofici per immaginare che altrettanto sta per succedere per il mercato della telefonia, con la nascita di un duopolio intersocietario: a quando l'Unione Petrolifera del settore?