E' bello e confortante sapere che qualcuno (autorevole, per carita', ma non autorita') si proclama dirigente di se' stesso.Oppure c'e' qualcuno che trasforma in diritto il potere della piazza, della notorieta', dell'immagine, della folla?
Perche' annullare le cose importanti e interessanti che questo gruppo di persone sta elaborando e decidendo, con buona parte del Paese (me incluso) attenta e interessata, con la pagliacciata terminologica di cui sopra.
A quale scuola di comunicazione ha studiato l'estensore (probabilmente piu' realista del re) che usa certe allocuzioni -terminologiche e contenutistiche? Assomigliano ad alcuni vestiti e cravatte di Marco Pannella: la stessa pomposita' e rilevanza goffa. Ma mentre il Pannella puo' vestirsi come gli pare e piace e mandarmi giustamente al diavolo per la critica al suo gusto estetico, quando ci si erge (ripeto: ci si erge) a comunicatori di una "interezza", non sarebbe male avere il buon gusto di ricordarsi che anche l'ultimo stronzo puo' leggere cio' che si scrive, e se invece di comunicargli la sostanza lo si blocca sulla forma, non e' detto che si riesca a ben comunicare quanto si voleva.