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Conferenza Rivoluzione liberale
Partito Radicale Rinascimento - 9 gennaio 2000
MORTO ZEVI: IL RADICALE CHE LITIGAVA CON PANNELLA
Da un lancio dell'agenzia ANSA delle ore 18.39

ROMA, 9 GENNAIO - Pochi come Bruno Zevi hanno avuto la forza di opporsi nel Partito Radicale al leader carismatico della rosa nel pugno, Marco Pannella. Anzi, e' l'unico che lo ha battuto in congresso.

Accadde a Budapest nel febbraio dell'89, al primo congresso del Pr trasformato l'anno prima in partito ''transnazionale e transpartito''. C'era da scegliere il nuovo simbolo, e Pannella aveva gia' annunciato in lungo e in largo che sarebbe stato il volto di Ghandi a rappresentare il partito dei ''non-violenti''. Zevi si oppose a questa idea con tutte le sue forze, considerava la scelta del volto di Ghandi come una forma di idolatria, la

paragono' al culto del vitello d'oro degli ebrei nell'Antico Testamento. Fatto sta, al momento delle votazioni finali il simbolo proposto da Pannella veniva clamorosamente battuto, e si concludeva vittoriosamente la battaglia che Zevi aveva iniziato nel gennaio '88, al congresso del Pr a Bologna, dove inutilmente, insieme ad Enzo Tortora, aveva cercato di impedire la fine del Pr come partito italiano. Lo aveva fatto esortando i radicali a non distruggergli anche questo suo ultimo partito, dopo che aveva dovuto assistere alla fine di Giustizia e Liberta' e del Partito d'Azione.

I suoi rapporti con Pannella non si sono pero' mai rovinati, tant'e' che fu lo stesso Zevi a trovare una soluzione di compromesso alla questione del simbolo.

Zevi diede l'incarico ad un suo allievo di architettura, che invento' l'attuale simbolo, con Partito radicale scritto in varie lingue in modo da dare l'impressione che l'insieme fosse il ritratto del Mahatma. Risultato ''orribile'', commento' Zevi, ma che proprio per questo l'approvo'.

Ben piu' profonda e' stata invece l'ultima frattura che ha diviso Bruno Zevi da Pannella e gli altri dirigenti radicali. E' stato dopo le ultime elezioni europee, quando i radicali eletti a Strasburgo hanno deciso di fare gruppo con altre formazioni

minori europee, tra le quali quella del francese Le Pen. Un'alleanza che non poteva essere tollerata dall'ebreo Bruno Zevi, che prontamente ha rassegnato le sue dimissioni, cosi' come aveva fatto altre volte, dalla carica di presidente

onorario del partito. Pannella, Bonino e gli altri hanno cercato di rabbonirlo spiegando che l'alleanza stretta a Strasburgo non era politica, ma solo tecnica, perche' era il solo modo per formare un gruppo al Parlamento europeo. Quest'ultima volta,

pero', Zevi non ha fatto marcia indietro e non ha accettato soluzioni di compromesso. ''Mi auguro che i vostri alleati tecnici scompaiano dalla terra'', ha scritto in una lettera ai dirigenti radicali confermando le dimissioni. ''Mi trovo a dover scegliere tra il Partito Radicale, tecnicamente alleato ai nazisti, ed il popolo ebraico. Non ho esitazioni''.

 
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