Roma, 9 gennaio 2000
Dichiarazione di Marco Cappato, Coordinatore dei radicali e deputato europeo della Lista Emma Bonino:
Nella piena consapevolezza delle gravità della decisione il Comitato di Coordinamento dei radicali preannuncia che ricorrerà in sede giudiziaria contro chi ha fornito, in qualunque sede e sotto qualsiasi forma, informazioni false, menzognere e infamanti rispetto al contenuto letterale ed inequivocabile dei referendum radicali, in particolare per l'affermazione reiterata secondo la quale: "i radicali vogliono la libertà di licenziamento, abolendo la giusta causa".
Da molte parti si è in questi mesi anche osato affermare che: "I radicali vogliono abolire il Sistema sanitario nazionale, i sindacati, l'INPS, l'INAIL, la copertura assicurativa obbligatoria sugli infortuni sul lavoro." Dicono questo e altro, in perfetta malafede, burocrati e caporali dei carrozzoni sindacali, delle fazioni partitocratiche e di quelle, ancora più violente e pericolose, di un certo giornalismo italiano. Costoro sanno bene che la menzogna è l'unica mossa possibile da parte di chi si scopre sempre più impopolare, socialmente, politicamente e culturalmente. Cercano dunque di sottrarre alla conoscenza del Paese le lotte radicali e referendarie, dipingendole come dissennate opere di distruzione dei diritti e delle libertà dei più deboli.
I referendum radicali NON aboliscono la giusta causa per i licenziamenti, NON aboliscono il SSN, i sindacati, l'INPS, l'INAIL, le assicurazioni obbligatorie. I referendum aboliscono invece il monopolio dello Stato sulla sanità e la previdenza sociale, mantenendo però il carattere universale e obbligatorio della copertura sanitaria e di previdenza sugli infortuni sul lavoro. Aboliscono i finanziamenti pubblici ai patronati sindacali, ma non intaccano le libertà sindacali.
Su questi come su gli altri obiettivi referendari, siamo convinti di incontrare il consenso della stragrande maggioranza dei cittadini italiani, se sarà consentito loro di conoscere ciò su cui saranno chiamati a decidere.