I referendum sono un indirizzario di 800000 elettori (potenzialmente elettori del partito che raccoglie le firme) che FIRMANO LEGALMENTE E UFFICIALMENTE di sostenere l'abrogazione di alcune leggi.
Si puo' poi presumere che questi elettori, anche ove volessero votare "no", sono persone aperte al dialogo e pronte e raccogliere qualsiasi mossa democratica.
Non solo: i firmatari sono suddivisi per zone. Quindi i 5 o 6 "radicali" attivi a Firenze, a differenza degli attivisti di qualsiasi altro partito, hanno a disposizione un target di almeno 3-4000 persone, le quali, come spontaneamente sono venuti ai banchetti a firmare i referendum, cosi' si immagina che siano pronti a essere coinvolti in AD ESEMPIO assemblee per votare i candidati alle regionali.
Spreconi della vita politica adesso verremo puniti da Pannella, trascinati nell'avido massacro economico, sociale, pubblico e privato, che si riveleranno le regionali e i referendum, con tanto di alleanza- fessa che piu' fessa non si puo'- nazionale.
Quale altro modo per castigare noi Rutelli e noi Taradash di oggi, pronti da una vita a divorare i beni pubblici con la bandiera liberale, bruciata ormai quella socialista, democristiana e comunista?
Come possiamo ancora chiudere gli occhi sull'elezione a scatto partitocratico, al parlamento europeo, di Marco Cappato, persona oltremodo strafottente e arrogante?
Come possiamo ancora chiudere gli occhi sulla rinuncia all'abolizione dell'ordine dei giornalisti?
Come poter ancora chiudere gli occhi sulla riforma uninominalista, non nel senso del mono-candidato-mono-eletto, ma nel senso dell'uni-collegio territoriale?
Come possiamo chiudere gli occhi sull'espulsione da An di Misserville?
Come possiamo chiudere gli occhi sulle nomine da parte di Veltroni, dei dirigenti regionali del Pds in Sardegna e in Veneto, direttamente prelevati dalle analoghe cariche della Cgl?
Noi a questo gesto di sucidio non ci stiamo, ma rivolgiamo l'invito, ancora una volta, ai compagni e alle compagne di tornare per la strada e al telefono, soprattutto, per riprendere il contatto con l'elettorato, che continuiamo a considerare gregge da firma.
Non uno straccio di assemblea, non un uno straccio di associazione, non uno straccio di giro di telefonata, niente che esca dalla forbice:
-rappresento me stesso
-Roma ladrona.
Non si puo' insegnare la democrazia e nemmeno trovare due o tre persone, a questo punto posso dire in tutta Italia, disposte spendere qualche tardo pomeriggio a sondare la volonta' degli elettori della Lista Bonino e dei firmatari dei referendum.
E invece deciderete ncora una volta davanti a una birra e chiusi in un salotto, il destino di decine di migliaia di speranze.
Questo sono i referendum: un indirizzario. E un programma di governo per quel partito che, spontaneamente, volesse organizzarsi attorno ad esso.
E invece no, invece no e invece no e tra tre mesi conteremo le rovine, ma la stessa sicurezza di ora (e di sempre) nel muoversi tenendo il culo a Pannella, sara' la stessa sicurezza domani nel voltargli le spalle.
Bene, se cosi' dev'essere.
Ma davvero riuscite a dare importanza alla sentenza della corte costituzionale?
Ma davvero ha importanza che i referendum passino?
Il peggior modo per ricambiare un maestro e' continuare a essere suo allievo.
Continuiamo cosi', e una statua d'oro ci schiaccera' tutti.
Forse tra tre mesi ci sara' meno strafottenza nei vostri occhi.
Buone feste.