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Conferenza Rivoluzione liberale
Partito Radicale Mauro - 11 gennaio 2000
Il MESSAGGERO marche- pag. 1
Ancona 11 gennaio 2000

di Mauro Paolinelli

BASTA CESPUGLI, IL POLO CI SEGUA

Perché Liste Bonino in tutte le regioni? Perché Crivellini nelle Marche?

Diciamo subito che Emma Bonino, Marco Pannella e i radicali ritengono vitali per il paese le prossime scadenze elettorali e referendarie. Scadenze che determineranno nuovi assetti istituzionali e nuovi rapporti tra Stato e cittadino. I nuovi consigli regionali saranno vere e proprie assemblee costituenti, poiché la legge approvata nei mesi scorsi dal Parlamento consente loro di scegliere la propria forma di governo ed il proprio sistema elettorale, ed anche di prevedere lo svolgimento di referendum locali. Quindi il nostro programma elettorale per il 16 aprile prossimo sta in questi termini: i consigli regionali, in via prioritaria, devono adottare statuti che prevedano una struttura presidenzialista all'americana, federalista, un sistema bipartitico, con un vasto uso dei referendum necessari a dare ai cittadini la possibilità di fare scelte fondamentali nelle proprie regioni, quelle scelte delle quali si discute tanto in ogni campagna elettorale e che vengono puntualmente disattese.

Prioritaria per i radicali sarà la riforma del sistema elettorale regionale che deve essere uninominale maggioritario "secco", cioè senza quote proporzionali. Basta con 44 partiti e cespugli. Il confronto con tutte le altre forze politiche sarà proprio su questo. Se cinque-sette regioni si organizzeranno - penso al Piemonte, alla Lombardia, al Veneto, all'Emilia e alle Marche dove più viva è la realtà produttiva e imprenditoriale - la riforma federalista sarà sostanzialmente realizzata, attuando il sistema americano e mutuando anche le componenti migliori - quelle di democrazia diretta - del sistema svizzero.

In quest'ottica se il Polo torna ad onorare gli impegni del '94 e del '96, abbandonando le attuali posizioni proporzionaliste e neodemocristiane, saremo ben lieti di raggiungere un accordo per realizzare questa grande Rivoluzione Federalista, assieme a quella liberale e liberista dei venti referendum.

La presentazione di candidati forti alla presidenza delle regioni come quella del prof. Marcello Crivellini nelle Marche rappresenta la garanzia che questo progetto di Rivoluzione Liberale e Federalista possa essere realizzato. Tradizionalmente, gli appuntamenti elettorali amministrativi costituiscono l'occasione per questo o quel partito di aggiungere posti a posti e potere a potere. E anche oggi, mentre la posta in gioco per tutti gli altri rischia di essere sempre la stessa, la presenza radicale rappresenta l'occasione di costruire qualcosa di nuovo proprio a partire dalle regioni.

Oggi che non esistono più voti ed elettorato "etnici", di pura rappresentanza possiamo sperare, se gli organi d'informazione lo consentiranno, di far arrivare ai cittadini una nuova proposta politica vincente.

Purtroppo le Marche sono una cenerentola politica che fino ad oggi ha contato poco o niente, divenendo sempre più un dinosauro burocratico dal punto di vista della realizzazione delle opere e dei servizi pubblici.

Perché quindi la scelta sul commissario Inrca? Innanzitutto perché Marcello Crivellini è un radicale che ha dimostrato in tutti questi anni, di saper ottenere risultati concreti e di qualità in tempi certi. Basta ricordare alcuni esempi della sua opera come commissario straordinario: dal 1982 erano disponibili in regione 60 miliardi della frana di Ancona per l'Inrca e 55 miliardi per le strutture ospedaliere; fino al '94, prima del suo arrivo, nessuno era stato in grado di utilizzarli. Con una campagna di stampa pressante e grazie alla sua "caparbietà radicale" è riuscito a recuperarli e a spenderli per portare a compimento opere come la ristrutturazione dell'ospedale di Ancona e di Fermo e la realizzazione del nuovo pensionato Tambroni, senza che ciò costasse nulla per la regione. Ciò che conta sono appunto i servizi e i tempi della realizzazione. La differenza è questa: mentre l'amministrazione regionale aspetta che accada qualcosa (quasi sempre un'emergenza) ed è legata a "tempi partitici", Crivellini è i

l manager dell'efficienza e della tempestività, l'uomo per una regione che merita la serie "A" per la soluzione dei problemi e non solo per il consumo delle risorse.

 
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