Invece delle riforme, ecco i referendum radicali. Colpa dei partiti troppo lenti e paurosi. Ma anche Emma, Pannella e i loro Boys finiranno per distruggere quel poco che ancora difende i deboli"Adesso di arrabbio" di Giampaolo Pansa
http://www.espressoedit.kataweb.it/online/pansa/pansa_000110.shtml
Qualche mese fa, in un Bestiario, mi e' capitato di difendere Emma Bonino da un attacco molto aspro dell'onorevole Nichi Vendola, di Rifondazione, stampato su "Liberazione". Vendola, imbufalito, mi ha querelato. Ma la sua querela e' stata giudicata improponibile prima dal pubblico ministero e poi dal giudice delle indagini preliminari. E quindi il sottoscritto e quel suo Bestiario sono stati prosciolti (eh, si', caro Vendola, beccati 'sta pillola!).
Dopo quell'articolo qualche amico mi ha telefonato, stupefatto: ma come?, sei diventato un tifoso dei radicali?, ti mancava soltanto questa... Ma no, che non ero diventato tifoso di nessuno, m'ero limitato, come nei romanzi dell'Ottocento, a prendere le difese di una signora. La quale signora Bonino non s'e' degnata di darmi neppure un colpo di telefono, a riprova che i nostri leader radicali ritengono tutto dovuto. E difatti sia madama Emma che il suo zione Marco Pannella, pur essendo cosi' critici (e giustamente!) dei difetti di tanti ras partitici italiani, quanto a stile e a carattere non sono per niente diversi da loro. E spesso ne ripetono rovesciati i difetti.
Volete un esempio? Prendiamo i referendum radicali, quelli definiti sociali o economici. Sono una carica di tritolo capace di scardinare tante norme e istituti che, invece, andrebbero soltanto riformati. I partiti storici, e parlo soprattutto della sinistra, procedono a queste riforme con il passo del gambero: uno in avanti, due all'indietro. Ma i Bonino boys, se vincono, ci regaleranno un deserto dove a comandare, dalle norme sui licenziamenti in su o in giu', saranno soltanto i piu' forti. Ossia i padroni, o chi ha in tasca il dane', il vil denaro, e se ne fotte di tutti i deboli del condominio o dell'universo.
Per questo fanno bene i sindacati, che pure hanno la loro bella coda di paglia, a mettere in piedi i Comitati per il no ai referendum radicali. Anch'io votero' no, con la sola eccezione per quello sulla legge elettorale maggioritaria (la voglio, mi piace, il sistema proporzionale ci ricaccerebbe nelle vecchie paludi). Quanto alla signora Bonino, e' gia' partita per un'altra avventura.
Sul "Corriere" del 10 gennaio leggo che Emma propone a Silvio Berlusconi un'alleanza per le elezioni regionali. E lo strattona ben bene per convincerlo. Prima gli dice che sul fronte dei referendum la sua (di Silvio) e' "una leadership anche piu' sfocata e inefficace di quella di D'Alema". Poi gli spiega che le regionali "sono una scadenza politica rivoluzionaria per questa Italia del controriformismo postcomunista, postfascista, postclericale". Io aggiungerei anche "postradicale" perche' a proposito di controriforme quelle dei Bonino e dei Pannella di oggi mi sembrano davvero un ritorno all'epoca del sciur padrun dalle belle braghe bianche...
In piu', sempre nell'intervista al "Corriere", la Bonino rivela il nome dell'uomo politico che sente piu' vicino: Bettino Craxi. Sara' soltanto una battuta, ma dopo averla incassata mi viene da gridare con piu' forza: alla larga da madama Emma e dai suoi giovani miliziani!
(10.01.2000)