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Conferenza Rivoluzione liberale
Poretti Donatella - 12 gennaio 2000
GIORNALISTI: SERVENTI LONGHI, SERVONO REGOLE E NON SOLDI

(ANSA) - MILANO, 12 GEN - I giornalisti italiani chiedono

regole certe a tutela della liberta' dell'informazione. Per

questo il rinnovo del contratto non punta tanto a un aumento

dello stipendio o del potere delle redazioni, quanto alla

istituzione di regole chiare per difendere l'informazione ''pura

e asettica'' dal dilagare della pubblicita' e dei vari conflitti

di interesse. Questo il messaggio che il segretario della

Federazione Nazionale della Stampa Paolo Serventi Longhi ha

voluto portare oggi a Milano alla manifestazione pubblica

promossa dalla Fnsi per ''un'informazione di qualita'''.

''La notizia non e' un pacco di pasta'' recitava il titolo del

convegno ed e' appunto su questo tema che Serventi Longhi ha

incentrato il suo intervento. ''Oggi voglio parlare di quei

tanti colleghi con la schiena diritta, se permettete dei

direttori con la schiena diritta - ha detto Serventi - che sanno

vedere e contrastare cio' che accade in tante aziende, l'

affermarsi sempre maggiore della logica del marketing, dell'

informazione asservita alla pubblicita' o agli interessi esterni

all'impresa''.

Troppi i giornali, oggi, che diffondono pacchi di pasta,

boccette di profumo o altro, al punto che ''si arriva a

confondere i messaggi pubblicitari con la verita'''. ''Nel

contratto - ha affermato il segretario della Fnsi - non

chiediamo tanto aumenti di stipendio, quanto regole''. (SEGUE).

(ANSA) - MILANO, 12 GEN - Regole legislative e contrattuali -

ha proseguito Serventi - che stabiliscano i limiti alla

pubblicita', che diano difesa a quell'esercito di giornalisti

free lance oggi in continuo aumento, che regolamentino l'attuale

anarchia informativa di Internet, che si oppongano allo

sgretolamento contrattuale in atto in tutto il settore

dell'emittenza. ''Chiediamo a Parlamento, Governo e editori - ha

detto il segretario della Fnsi - di fissare regole. Regole certe

di comportamento sia per gli editori, sia per i giornalisti''.

Per esempio, che i siti su Internet dei principali editori che

fanno informazione siano registrati in Tribunale con un

direttore responsabile, oppure che venga istituito per Internet

un di marchio di qualita' Fnsi-Fieg a garanzia di chi consulta

quel sito. Oppure che sia data dignita' contrattuale ai circa 20

mila giornalisti free lance che oggi un contratto non hanno.

Altrettanto attenta deve essere la vigilanza per quanto

riguarda l'emittenza. ''Stiano attenti i colleghi che lavorano

in Rai, Mediaset, Tmc, perche' i loro imprenditori e la stessa

Fieg vogliono passare presto o tardi all'applicazione del

contratto non giornalistico, quel contratto Frt che e' l'unico

oggi a essere attuato nel locale''.

Questi i problemi sul tappeto che hanno portato allo sciopero

nazionale della categori e alla manifestazione pubblica di

Milano: perche' la notizia non e' un pacco di pasta.(ANSA).

 
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