LA STAMPA, sabato15 gennaio 2000di Massimo Gramellini
Gli intellettuali di sinistra che hanno scoperto Internet si erano dimenticati di dirci una cosa fondamentale: che Internet e' tutto, tranne che di sinistra. Per sua natura la Rete e' pannelliana: liberale, liberista e libertaria, insofferente alle regole imposte dall'alto e allergica ai corpi intermedi come partiti, sindacati e ordini professionali. Su Internet destra e sinistra non esistono: esistono passato e futuro. E questa sinistra, con buona pace di Veltroni, fa parte del passato. Basta navigare fra g li umori dei compagni che scrivono al sito web del Congresso per accorgersi che i delegati "elettronici" sono molto diversi da quelli che al Lingotto applaudono i discorsi conservatori di Salvi e Cofferati. Ci sono tante storie simili ma una che le racchiude tutte, quella di Corrado: "Io ci credevo, io ingenuamente credevo nell'Urss, nella Cina, credevo ai compagni d'Albania". E' andato sul posto, ha verificato di persona. Ed e' tornato che pare Ronald Reagan: "Che senso ha spalleggiare ancora i sindaca
ti, questi vecchi fantasmi preoccupati solo di perpetuare il loro potere!". Il compagno Corrado si schiera a favore dei referendum radicali con parole profetiche: "Noi difendiamo adesso qualcosa che fra breve non esistera' piu'. E ci prepariamo a urlare un altro ''mea culpa'', magari fra dieci anni". Se fossi Veltroni, il Congresso lo farei chiudere a lui invece che a Sting: porterebbe molti piu' voti. Di sicuro non perderebbe quello di Elio, che si chiede: "Chi sono i piu' deboli? Chi un lavoro ce l'ha gia', chi n on ce l'ha affatto o chi lavora in nero come me?". E' un'onda libera come nelle vecchie radio anni 70. Non rinnegano il comunismo, anzi: "Rosselli sta a Togliatti come Di Biagio a Suarez", cosi' l'interista Nicola stronca l'ultima cotta del segretario. Pero' parlano di liberismo senza considerarlo una parolaccia, chiedono "meno citazioni del passato e piu' pensieri per il futuro". Ogni tanto ci si imbatte in qualche conservatore, spec ie fra le ragazze. Ma a differenza degli intellettuali, loro ha
nno capito la trappola mortale della Rete: "Incentivando Internet senza dargli la nostra cultura, facciamo il gioco del nemico, che non e' la destra italiana ma un modo troppo americano di vivere". I care, ma ormai e' tardi.