RADICALI: PANNELLA INSISTE SUGLI OSSERVATORI INTERNAZIONALI
Da un lancio dell'agenzia AGI delle ore 23.41
Roma, 21 gen. - Con un discorso fiume, durato poco meno di 2 ore, Marco Pannella e' intervenuto, concludendo, nella prima giornata dei lavori del Consiglio nazionale radicale.
Molti i passaggi dedicati alla scomparsa di Bettino Craxi definito a piu' riprese "caprio espiatorio", "vittima di un linciaggio", ma l'argomento portante ribadito dal leader radicale e' stato quello dell'assenza di democrazia in Italia.
In vista delle prossime scadenze elettorali - regionali, referendum e politiche del prossimo anno - Pannella ha insistito sulla necessita' dell'intervento di osservatori europei ed internazionali a garanzia del rispetto dei diritti di ogni forza
politica alla "comunicazione" con l'elettorato.
Dopo aver ricordato che "mentre era in corso la lapidazione di Craxi dissi a quel testone di non dimenticare che anche i socialisti storici come il suo amato
Garibaldi accettarono la possibilita' di finire in galera", Pannella ha sottolineato che "l'ingenuita' di Craxi che non era innocenza fu quella di non aver capito la necessita' di cambiare sistema e di andare verso quello caratteristico della societa'
anglosassone che non ha prodotto ne' comunismi, ne' fascismi, ne' dittature".
Innumerevoli le battute al vetriolo lanciate dal leader radicale nei confronti di esponenti appartenenti un po' a tutto l'arco costituzionale. Pannella ha difeso con convinzione i referendum e la sua "rivoluzione federalista, liberale e
liberista".
Nel farlo, come gia' detto, ha sottolineato la necessita' di ricorrere a 'provocazioni' come la proposta degli osservatori internazionali. "L'Italia e' delinquente abituale per il processo penale, visto che gia' ci sono 500 condanne di irregolarita' piovute in sede europea - ha affermato - ma il nostro Paese e' ancor piu' grave per il processo politico. Questi - ha proseguito riferendosi un po' a tutti i partiti - hanno professato e realizzato la non esistenza di leggi. Siamo retti da un ceto dirigente, un blocco sociale, che non puo' permettersi ne' democrazia, ne' liberta' per questo non puo' permetterci di mandarci in televisione per spiegare le nostre idee". E allora "non ci resta niente altro da fare che chiedere per le elezioni regionali, politiche e per i referendum l'intervento di osservatori europei ed internazionali. La regola
vuole - ha quindi ricordato Pannella - sia il governo a richiedere gli osservatori. Bene, chiederemo subito al governo di farlo".
Infine il leader radicale ha insistito sulla necessita' per i radicali di raggiungere i sette miliardi che possano consentire loro di proseguire la 'battaglia politica' intrapresa.
RADICALI: PANNELLA, OSSERVATORI INTERNAZIONALI PER L' ITALIA
Da un lancio dell'agenzia ANSA delle ore 00.08
ROMA, 22 GEN - I Radicali, in occasione delle prossime elezioni regionali e delle consultazioni referendarie, devono ''chiedere ed ottenere'' che in Italia siano mandati
''osservatori internazionali'' che vigilino sul ''rispetto delle regole democratiche''. Marco Pannella, in un intervento di oltre due ore all' assemblea nazionale dei Radicali, dice che questa misura e' necessaria in un Paese dove ''non esiste democrazia, in una Italia delinquente abituale con 500 condanne europee per
il processo penale''. ''Bisogna attivare la giustizia europea - prosegue - perche' controlli anche il processo politico e non solo quello penale del nostro Paese''. Il leader radicale osserva che le elezioni regionali del 16 aprile, assieme ai referendum sono ''occasioni che la storia non presenta quasi mai''. ''Dopo il 16 aprile - sottolinea - si possono realizzare 16 assemblee costituenti nelle regioni dove si puo' fare la
rivoluzione federalista senza passare attraverso l' art.138 della Costituzione. Negli stessi giorni andra' ai voti - prosegue - la rivoluzione liberale-liberista con i referendum che saranno ammessi dalla Corte''. Quindi, per Pannella, si tratta di mezzi decisivi in cui gli italiani potranno votare ''per la rivoluzione liberale e liberista, per quella federalista mentre si va sempre piu' affermando la rivoluzione fatta da Internet, dalla telematica e dalla tecnologia che i Radicali hanno colto, forse per primi, in Italia''.
Il leader radicale e' preoccupato dalla mancanza di informazione nel nostro Paese e parla ''di un blocco sociale che non puo' permettersi, pena la sua morte, di far conoscere le idee radicali, di mandarci in tv o di far girare anche un nostro pezzo di carta'', di un ceto dirigente che ''vuole impedire la comunicazione politica''.
''Anche i canali della conoscenza per loro devono essere chiusi altrimenti - conclude Pannella - loro sanno bene salteranno ....''.
CRAXI: PANNELLA, CAPRO ESPIATORIO DI INTERA CLASSE DIRIGENTE
Da un lancio dell'agenzia ANSA delle ore 00.09
ROMA, 21 GEN - Bettino Craxi e' stato ''vittima di un linciaggio'' e ''capro espiatorio dell' intera classe dirigente partitocratica, traditrice della Costituzione e della legge scritta''.
Questo il giudizio di Marco Pannella sull' ex leader del Psi, alla cui vicenda dedica l' apertura del suo intervento all' assemblea nazionale dei Radicali.
Pannella ricorda di aver detto una volta a Craxi che anche i grandi socialisti qualche volta in galera ci sono andati e osserva che l' ex segretario del Psi ''con la sua ingenuita', che non e' innocenza, non ha capito in tempo i problemi''.
Secondo il leader radicale, Bettino Craxi non ha capito in tempo la necessita' di una riforma in senso anglosassone, cioe' verso un modello ''che non ha mai prodotto ne' comunismi, ne' fascismi, ne' dittatura''.