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Conferenza Rivoluzione liberale
Partito Radicale Rinascimento - 25 gennaio 2000
CONFERENZA STAMPA A MONTECITORIO: AGENZIE DI STAMPA

REFERENDUM: PANNELLA, FARABUTTO CHI DICE FALSITA' SUI QUESITI

ASPETTO ANCORA SCUSE E GESTI DI RIPARAZIONE DA VELTRONI

Da un lancio dell'agenzia Adnkronos delle ore 15.47

Roma, 25 gen. ''Chi dice falsita' sui referendum radicali e ricorre a mezzi da ufficio falsi del partito comunista bolscevico o dei regimi fascisti e nazisti per ingannare gli italiani altro non e' che un farabutto''. Marco Pannella si scaglia ancora una volta contro quanti hanno in questi giorni attaccato i referendum radicali sul lavoro e sull'impresa e rinnova le proprie critiche al segretario dei Ds Walter Veltroni per le parole pronunciate dal palco congressuale di Torino sulla 'liberta' di licenziamento' che a suo giudizio scaturirebbe dall'approvazione di uno dei quesiti radicali.

''Da lui -dice il leader radicale- aspetto ancora le scuse e un gesto pubblico di riparazione''.

In una conferenza stampa a Montecitorio, promossa dal comitato di coordinamento radicale, Pannella, insieme a Sergio Stanzani, Marco Cappato, Marco Taradash e Daniele Capezzoni, ha replicato nel merito delle accuse mosse ai quesiti 'sociali' dei radicali, annunciando

anche una denuncia ad alcune procure della Repubblica nei confronti, tra gli altri, del presidente del Consiglio Massimo D'Alema e dei leader di Cgil, Cisl e Uil, per il reato di attentato ai diritti

politici dei cittadini ''che si configura con le falsita' dette e ripetute nei confronti dei referendum''.

I radicali contestano ad esempio l'accusa di voler abolire il Servizio sanitario nazionale e l'Inail e l'obbligatorieta' dell'assicurazione sanitaria e sul lavoro: ''quel che vogliamo abolire -ha spiegato Cappato- e' il monopolio che su questo terreno hanno il Servizio sanitario nazionale e la stessa Inail''.

Rinnovate le critiche anche per la vicenda dell'Ares, la societa' che nei giorni scorsi aveva fornito, e i mezzi di informazione ampiamente diffuso, dati sulle conseguenze di una eventuale approvazione dei referendum radicali, come ad esempio la perdita di circa 10 mila posti di lavoro. ''Dopo 8 giorni -ha dettoPannella- ancora molti direttori di giornali e telegiornali poco o nulla sanno su questa sedicente societa' di sondaggi, se non che e' composta da appena 9 persone e che il suo presidente ha come titolo 'scientifico' una passata appartenenza a Democrazia proletaria.

Eppure i suoi cosiddetti 'dati' hanno avuto grande rilievo sui mezzi di informazione. Questo significa che in questo Paese ci sono farabutti che riescono a far funzionare la macchina dell'informazione con metodi fascisti e nazisti alla Goebbels, come nei regimi

militari''.

Contestate anche, e soprattutto, le accuse al quesito che interviene sull'obbligo di reintegro del lavoratore licenziato. I radicali spiegano che si vuol modificare la norma introducendo la

scelta per il lavoratore tra riassunzione o indennizzo economico, e aggiungono che il referendum presentato ''e' in linea con le norme vigenti negli altri Paesi europei''. Ma soprattutto, i radicali

richiamano la legge 108 del maggio '90, secondo cui le norme sulla riassunzione non trovano applicazione ''nei confronti dei datori di lavoro non imprenditori che svolgono senza fini di lucro attivita' di natura politica, sindacale, culturale, di istruzione ovvero di religione e di culto''. ''Coloro che piu' di altri difendono l'obbligo di riassunzione -spiega Pannella- per se' lo hanno abrogato

da dieci anni''.

Critiche anche ai sindacati: ''solo attraverso le quote di iscrizione, il finanziamento pubblico dei patronati e i Caf -ha spiegato Capezzoni- i sindacati percepiscono ogni anno, secondo stime

prudentissime, 1.400 miliardi, ai quali vanno aggiunti l'equivalente dei 'distacchi sindacali', i fondi per la formazione e l'immenso valore degli immobili concessi nel 1977 alle organizzazioni

sindacali. Tutto questo senza che il sindacato sia tenuto a redigere alcun bilancio pubblico. Una legge in questo senso ci sarebbe.

Peccato che non stabilisce come fare e soprattutto non prevede alcuna sanzione per chi la dovesse violare''.

REFERENDUM. PANNELLA: FANNO DISINFORMAZIONE, SONO FARABUTTI

"METODI ALLA GOEBBELS"- "COS'E' L'ARES?- ACCUSE ANCHE A VELTRONI

da un lancio dell'agenzia DIRE delle ore 16.34

ROMA- "TUTTI COLORO CHE RITENGONO CHE I NOSTRI REFERENDUM SIANO REAZIONARI E SIANO CONTRARI AL LORO PROGRAMMA HANNO TUTTO IL DIRITTO DI PENSARLO, MA RICORRERE ALLA MENZOGNA SISTEMATICA, RICORRERE A MEZZI CHE SONO PROPRI DEGLI 'UFFICI FALSI' BOLSCEVICI, O DEI REGIMI FASCISTI E NAZISTI PER INGANNARE GLI ITALIANI QUESTO NO. ALLORA SONO DEI FARABUTTI". MARCO PANNELLA, NELLA CONFERENZA STAMPA A MONTECITORIO, ATTACCA TUTTI A PARTIRE DAL SEGRETARIO DS, WALTER VELTRONI, PER LE COSE DA LUI DETTE AL CONGRESSO DEL LINGOTTO SULLA "LIBERTA' DI LICENZIAMENTO" CHE SCATURIREBBE SE UNO DEI QUESITI RADICALI DOVESSE PASSARE. "DA LUI- AFFERMA- ASPETTO DELLE SCUSE E UN GESTO PUBBLICO DI RIPARAZIONE". MA TUTTI I RAPPRESENTANTI RADICALI PRESENTI ALLA CONFERENZA STAMPA (SERGIO STANZANI, MARCO CAPPATO, DANIELE CAPEZZONI E MARCO TARADASH) PONGONO L'ACCENTO IN PARTICOLARE SULLA SOCIETA' "ARES" CHE NEI GIORNI SCORSI HA DIFFUSO DATI SULLE CONSEGUENZE DELL'APPROVAZIONE DEI REFERENDUM SOCIALI PROPOSTI DAI RADICALI. IN PARTICOLARE, PANNEL

LA DENUNCIA IL FATTO CHE I MEZZI D'INFORMAZIONE ABBIANO DIFFUSO IN MODO AMPIO QUESTI STUDI. "DOPO OTTO GIORNI DALLA DIFFUSIONE DI QUESTI DATI- AFFERMA IL LEADER RADICALE- MOLTI DIRETTORI DI GIORNALI E TELEGIORNALI SANNO POCO O NULLA SU QUESTA SOCIETA' TRANNE CHE E' COMPOSTA DA SOLE 9 PERSONE E CHE IL TITOLO 'PROFESSIONALE' DEL SUO RESPONSABILE E' QUELLO DI UNA MILITANZA IN DEMOCRAZIA

PROLETARIA".

EPPURE, COMMENTA IL LEADER RADICALE, QUEI DATI FINISCONO SUI GIORNALI CON GRANDE RILIEVO. TUTTO CIO', INSOMMA, PER PANNELLA HA SOLO UN SIGNIFICATO: "IN QUESTO PAESE CI SONO DEI FARABUTTI CHE FANNO FUNZIONARE LA MACCHINA DELL'INFORMAZIONE CON METODI FASCISTI O NAZISTI ALLA GOEBBELS...". COMUNQUE, PANNELLA E GLI ALTRI PROMOTORI DEI REFERENDUM DIFENDONO I QUESITI SOCIALI CHE, DICE PANNELLA, "SONO IN LINEA CON LE NORME IN VIGORE NEGLI ALTRI PAESI EUROPEI". E, POI, INSISTE

POLEMICAMENTE PANNELLA A PROPOSITO DEL REFERENDUM SUL REINTEGRO,

"QUELLI CHE ORA DIFENDONO L'OBBLIGO DI RIASSUNZIONE, LORSIGNORI

DA 10 ANNI LO HANNO ABOLITO PER SE'". PERCHE', SPIEGA, PER LA LEGGE 108 APPROVATA NEL MAGGIO DEL '90 LA RIASSUNZIONE NON VIENE APPLICATA DA DATORI DI LAVORO CHE SVOLGONO SENZA FINI DI LUCRO ATTIVITA' POLITICA, SINDACALE, CULTURALE, DI RELIGIONE E DI CULTO.

REFERENDUM: PANNELLA, "ANCHE DI 'ARES' PARLEREMO CON CIAMPI"

Da un lancio dell'agenzia AGI delle ore 16.54

Roma, 25 gen. - "Il presidente della Repubblica non e' stato messo in condizione di rendersi conto di cio' che e' accaduto. Lo faremo noi stessi, dopo che la Consulta si sara' pronunciata sui referendum, e lo faremo d'urgenza perche' qualcuno dovra' pur dirci, per esempio, chi ha 'raccomandato' ai media l'istituto Ares". Marco Pannella torna cosi' a sollevare, fra l'altro, la questione dell'istituto di sondaggi che ha firmato una recente indagine che descriveva effetti catastrofici sul mondo del lavoro in caso di applicazione della normativa dopo una vittoria del Si.

Il leader riformatore, durante una conferenza stampa a Montecitorio, solleva interrogativi sul "fascismo rosso" che riporterebbe a ex militanti di Democrazia Proletaria e chiede al segretario Ds scuse per le parole spese a Torino: "E' entrato, dicendo falsita', nel merito. O si scusa, o consente una riparazione altrettanto nel merito, o potremo considerarlo un farabutto".

Per Pannella i quesiti sociali "sono in linea con le norme in vigore negli altri paesi europei". E a

proposito del referendum sul reintegro rileva: "quelli che ora difendono l'obbligo di riassunzione, da 10 anni lo hanno abolito per se'". E spiega che secondo la legge 108 approvata nel maggio

del '90 la riassunzione non viene applicata da datori di lavoro che svolgono senza fini di lucro attivita' politica, sindacale, culturale, di religione e di culto.

REFERENDUM: PANNELLA, I SINDACATI HANNO GIA' ABOLITO ART.18

da un lancio dell'agenzia ANSA delle ore 17.11

ROMA, 25 GEN - ''I sindacati e i partiti politici hanno abolito gia' dal 1990 l'articolo 18 dello statuto dei lavoratori'' per i loro dipendenti. L'accusa e' di Marco Pannella che, in una conferenza stampa del comitato promotore dei referendum, sottolinea che su quell'articolo (reintegro dei

licenziati), su cui sono sorte le maggiori contestazioni ai radicali, i sindacati e i partiti ''hanno gia' fatto da se''' dieci anni fa.

Marco Pannella attacca la ''campagna di menzogna'' sui quesiti radicali: ''chi ritiene che i nostri referendum siano reazionari, ha tutto il diritto di pensarlo. Ma chi ricorre alla menzogna sistematica, ai metodi dei regimi sovietici, nazisti e fascisti, e' un farabutto''. Pannella si aspetta quindi ''le

scuse'' e ''un gesto pubblico di riparazione'' da Veltroni per le affermazioni fatte a Torino sulla ''liberta' di licenziamento'' che nascerebbe dal ''si'' a uno dei referendum.

Critici tutti i partecipanti alla conferenza stampa (Stanzani, Cappato, Taradash e Capezzone) con i mezzi d'informazione che nei giorni scorsi hanno diffuso uno studio della societa' ''Ares'' sugli ''effetti'' dei referendum ''sociali'': ''Direttori di giornali che hanno pubblicato questo 'studio' non sanno neppure cosa sia questa societa'... Sappiamo solo che la dirige un ex appartenente a Democrazia proletaria...''.

 
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