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Conferenza Rivoluzione liberale
Partito Radicale Rinascimento - 27 gennaio 2000
"Il Mattino", giovedì 27 gennaio 2000, pag.7

L'INTERVISTA

Il leader radicale

ALLA REGIONE

E' l'occasione per riscrivere il ruolo degli enti locali inserendo il modello americano

GLI AVVERSARI

Tra Losco. De Luca e Martusciello non vedo perché gli elettori non dovrebbero votarmi

PANNELLA: CON LA BONINO ABBIAMO DIMOSTRATO DI SAPER GOVERNARE E INNOVARE

di Pietro Perone

Immancabile Marco, che tuona contro i bavagli della stampa "di regime, colpevole di remare contro i referendum radicali, tanto da "nascondere la notizia che il licenziamento, senza pericolo di reintegro, è già in vigore dal '90 per quelle imprese, anche superiori a 15 dipendenti, che abbiano un indirizzo religioso, culturale o politico". Una deroga, che la "partitocrazia ha introdotto in Italia da vent'anni a uso e consumo proprio".

Ragiona durante il viaggio in treno che lo riporta a Roma, di modelli istituzionali e alleanze. Non senza dimenticare la sfida del 16 aprile, che vede Marco Pannella candidato alla presidenza della Regione Campania, appoggiato dalla Lista Bonino. il leader radicale è arrivato a Napoli per presentare "il progetto di governo", perché se c'è una cosa che lo fa andare in bestia, è l'immagine dei radicali che disperdono voti e che lanciano in pista il "capo" storico, per poi strappare qualche seggio in Consiglio regionale. Pannella, invece, punta a vincere: "Fra Losco, De Luca o Martusciello, visto che sono questi i nomi che circolano, perché gli elettori della Campania non dovrebbero scegliere me?". Il testardo "abruzzese napoletano", come lui stesso si definisce, promette di voler rifondare una Regione che dovrà riscrivere lo Statuto. C'è spazio così per un esperimento destinato, secondo Pannella, a sconvolgere i meccanismi istituzionali: "Se riuscissimo a introdurre il modello americano, integrato dal sistema

referendario svizzero, avremmo un autentico bipartitismo e gli altri dovrebbero via via adeguarsi.

Negli USA - dice - si vota il nome del candidato, mentre quello che perde torna a casa. Non come in Italia dove lo sconfitto, a chiacchiere resta per controllare Ci sono altri poteri, come quello di un'informazione libera, che dovrebbero adempire a tale compito. Il 16 aprile abbiamo quindi l'occasione, come mai fino ad ora era avvenuto, di poter dare il via ad una rivoluzione istituzionale. E a Roma dovrebbero prenderne atto, nel segno di un autentico federalismo".

NUOVAMENTE DA SOLO: CHIUSO IL DIALOGO CON BERLUSCONI?

"Sono rimasto quello di sempre, mentre Berlusconi ogni semestre cambia idea. Dal '94 ad oggi, sono passati dodici semestri e non c'è più il leader liberale di allora".

ACCORDO IMPOSSIBILE NEANCHE NELL'AMBITO DI UN FRONTE CONTRO LE SINISTRE?

"Nei regimi comunisti non si diventa gli uomini più ricchi del proprio Paese, semmai si finisce in manette o uccisi. Frontismo, in italiano, viene da Fronte popolare del '48, la linea di Togliatti che voleva imbarcare sempre tutti. Berlusconi è andato a recuperare il termine meno adatto."

CI SONO ANCORA I COMUNISTI IN ITALIA?

"Da laico prendo atto che vi sono delle sigle, i ds per esempio .Ma già quando esisteva il PCI, mi chiedevo se per davvero esistessero i comunisti".

SOGNATE IL MODELLO AMERICANO MA DATE VITA A LISTE AUTONOME, DISTINTE DALLE DUE PRINCIPALI COALIZIONI. LA NEGAZIONE DEL BIPARTITISMO..

"Sulla base del nostro programma, Emma Bonino ha ufficialmente proposto un'intesa elettorale, e anche strategica, con Berlusconi. Ha risposto no coi fatti e prima ancora con la scusa che doveva riunire il suo Consiglio nazionale. Intanto ogni giorno stilava altri accordi: con Bossi a dicembre, definendo poi una sciagura la vittoria del referendum anti-proporzionale voluto da Fini e da lui stesso per almeno cinque anni".

ALLA REGIONE BISOGNERA RISCRIVERE LO STATUTO, MA ANCHE GESTIRE LE MILLE EMERGENZE QUOTIDIANE. IL PANNELLA DELLE GRANDI BATTAGLIE LIBERTARIE, SI RIVEDE PER DAVVERO NEI PANNI DI PRESIDENTE?

"Emma Bonino, in Italia sconosciuta, è la stessa che è stata giudicata la migliore governante europea. Non è vero, quindi, che i radicali sono buoni solo a raccogliere firme. Oltre ad essere stato eletto in molti Consigli comunali, fra cui quello di Napoli, mi capitò un po' di anni fa di essere presidente della Circoscrizione di Ostia: per primo in Italia, avviai le demolizioni contro le abitazioni abusive e riuscii ad ottenere uno statuto circoscrizionale più avanzato di quelli parigini".

NON E LA STESSA COSA GOVERNARE UNA REGIONE ..

"Sono quarant'anni che con le nostre idee dimostriamo di essere forza di governo e abbiamo vinto sfide importanti anche nel campo economico: Radio Radicale è un'impresa, Agorà è stato il primo provider Internet in Italia, il nostro centro d'ascolto ha contratti con Rai, Parlamento e istituzioni varie. Sono queste prove concrete di come fra i radicali vi sia classe dirigente. Fra l'altro, raccogliere 43 milioni di firme in meno di dieci anni non è impresa da poco. Sono convinto, infatti, che fra i nostri militanti, almeno una cinquantina sono in grado di ricoprire l'incarico di ministro meglio di altri, per non parlare dei sottosegretari".

QUALCHE SINDACO, COME RUTELLI, L'AVETE GIA PRESTATO ALLA POLITICA ITALIANA. GIUDICA SODDISFACENTI I RISULTATI OTTENUTI?

"Sicuramente si è mostrato migliore dei predecessori Certo, speravo potesse fare meglio, ma è un po' troppo ambizioso. Pensa di poter diventare Presidente del Consiglio, ma non è libero, ne capace quanto Emma Bonino. Rutelli governerà sempre in modo conforme".

IL PROGRAMMA DI PANNELLA PRESIDENTE?

"Ottocentomila vite umane vivono sotto il Vesuvio con una prospettiva di pericolo. E questo il primo problema da affrontare con un grande concorso internazionale da cui tirare fuori la soluzione. Il rischio-vulcano può divenire un evento mondiale di prova di governo. Lo sviluppo verrà da quella flessibilità vera, e non contrattata con i sindacati, che solo il referendum può garantire. Abbiamo idee? I cittadini possono attendersi le stesse cose da Losco o De Mita? Assistiamo ad una politica delle convenienze, tanto che qualche convenienza di maggiore respiro la tira fuori solo Pomicino .

NON TEME PERCIO AVVERSARI?

"Quale progetto mettono in campo Martusciello o Martino, che altro non è il replicante di D'Antoni? Credo, invece, che il 16 aprile si possa cambiare il corso della storia. E io sono pronto a rimboccarmi le maniche".

 
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