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Conferenza Rivoluzione liberale
Manfredi Giulio - 27 gennaio 2000
Spaccatura nel Csm sulla ricetta per tagliare i tempi dei procedimenti
Sole 24 ore Giovedì 27 Gennaio 2000

ROMAIl Csm si divide sulla ricetta per rendere più rapidi i tempi dei processi. Della bozza di documento si sta occupando da tempo un gruppo di lavoro, che ha già messo nero su bianco alcune proposte. Filosofia di fondo è accelerare i tempi attraverso una drastica riduzione dell'area di intervento dei giudici. Tra i correttivi, i consiglieri di Palazzo dei Marescialli indicano una »ragionevole riduzione dei ricorsi in Cassazione, la possibilità di ripristinare la custodia cautelare dopo una doppia sentenza di condanna e in presenza di concreti pericoli, la necessità di stringere i lacci nella concessione di benefici penitenziari. Ma il documento rischia di non vedere mai la luce.

Da un lato, il vicepresidente Giovanni Verde punta a stringere i tempi: in una lettera inviata a tutti i consiglieri, Verde ha sollecitato infatti i colleghi a formulare osservazioni alla bozza già messa a punto, avvertendo che un eventuale silenzio sarebbe stato interpretato come assenso alle proposte. Dall'altro, molti dei consiglieri frenano. I più agguerriti sono i laici del Polo. Ma anche tra le componenti di sinistra, sia laiche sia togate, le perplessità non mancherebbero.

Michele Vietti (Ccd) e Mario Serio (Forza Italia) hanno preso carta e penna, argomentando le ragioni della loro contrarietà in una lettera inviata a Verde. Innanzitutto, sostengono, c'è un »nodo pregiudiziale : quello dei »limiti della competenza del Csm »nel formulare proposte che rischiano di interferire con le prerogative del Parlamento . A uscire allo scoperto è stato anche il gruppo di Magistratura democratica, che ha osservato come il documento sia inadeguato e contenga proposte caratterizzate da astrattezza e genericità.

 
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