ma non risulta dai certificatiNo comment dalle gerarchie eclesiatiche
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NEW YORK - Sui loro certificati di morte è scritto deceduto per polmonite o linfoma, mai, o raramente per Aids. Un'attenzione in più per chi ha deciso di scegliere il celibato o forse una mistificazione per non ammettere apertamente che l'Aids è una malattia che sta uccidendo non solo i gay e gli eterosessuali, ma anche i preti cattolici della puritana America. Certo non è una strage, ma secondo un'inchiesta del Kansas City Star, quotidiano del Midwest, il virus si diffonde, tra i sacerdoti della Chiesa cattolica statunitense, a un ritmo quattro volte superiore a quello della popolazione degli Stati Uniti.
Centinaia di preti americani sono stati contagiati, alcuni sono già ammalati e altri sono morti, un dramma che il più delle volte si consuma in silenzio e nella solitudine. L'inchiesta del quotidiano del Midwest è stata lunga e approfondita. Nel solo Missouri e nello stato del Kansas, almeno 16 preti e due religiosi di ordine superiore sono morti di Aids negli ultimi anni. Ma dalle testimonianze raccolte questa sarebbe solo la punta di un iceberg. L'inchiesta del quotidiano è basata sullo studio dei certificati di morte e su interviste con decine di esperti, di medici e religiosi.
Il dottor Farley Cleghorn, dell'Istituto di virologia di Baltimora, ha ammesso di aver curato una ventina di religiosi. E tutti, quando si sono recati dal medico, hanno chiesto fosse mantenuto il segreto sul loro stato di malati.
Tremila questionari anonimi sono stati inviati ad altrettanti sacerdoti, oltre 800 hanno risposto ammettendo che il problema esiste. Sei religiosi su 10 hanno affermato di essere a conoscenza della morte almeno di un prete per Aids e 3 su dieci hanno detto di conoscere un prete sieropositivo. Alla domanda "Qual è il vostro orientamento sessuale, il 75 per cento dei preti intervistati si è detto eterosessuale, il 15 per cento omosessuale e il 5 per cento bisessuale.
Charlie Isola, medico di New York, intervistato dal quotidiano, ha ammesso che tutti i preti da lui curati avevano un'età compresa tra i 40 e i 60 anni e avevano contratto l'infezione sessualmente. "Alcuni di loro - ha detto - avevano avuto contatti sessuali durante il seminario o dopo l'ordinazione".
Perché secondo gli esperti sentiti dal Kansas City Star, nonostante ci siano molti modi per contrarre l'infezione, il contagio per i preti cattolici amercani è avvenuto, nella maggior parte dei casi, attraverso il rapporto sessuale. La Chiesa cattolica americana conosce il problema. Non a caso, secondo il Kansas City Star, "la maggior parte delle diocesi e degli ordini religiosi ha iniziato a richiede agli aspiranti seminaristi il test anti-Aids prima dell'ordinazione".
Ma forse questo non basta. Il problema che sembra affacciarsi è proprio quello dell'ignoranza, riguardo al sesso, in cui vengono tenuti e cresciuti i giovani durante il periodo di seminario. "Non penso che il problema reale sia l'Aids ma la disonestà della Chiesa rispetto alla sessualità - ha scritto nel suo questionario un sacerdote omosessuale - I preti devono nascondere la loro sessualità in tutti i modi e naturalmente questo atteggiamento conduce a esprimere la propria sessualità in modo poco salutare".
Nel 1967 i vescovi della Chiesa cattolica Usa avevano condotto un approfondito studio sulla vita dei sacerdoti americani. Pubblicato nel 1972, con il titolo The Catholic Priest in the United States: Psycological Investigations, dallo studio emergeva che gran parte dei preti non avevano sviluppato una sana identità sessuale e non avevano risolto i conflitti tipici dell'adolescenza. Uno studio che però nessuno prese in seria considerazione.
"I preti sono esseri umani, come tutti gli altri e queste morti lo dimostrano", ha commentato il vescovo Raymond J. Boland, della diocesi di Kansas City, di fonte ai risultati dell'inchiesta del quotidiano Usa. Mentre un generico "no comment" è stata la risposta al Kansas City Star da parte delle gerarchie ecclesiastiche amerciane e di Roma. "Il Vaticano ha delegato le risposte ai vescovi locali", ha scritto il giornale.