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Conferenza Rivoluzione liberale
Moretti Massimo - 30 gennaio 2000
Da "La Nazione" del 30/01/00 - Cronaca di Siena

I nuovi clericali senza più il Papa re

di Gaetano Bonicelli, Arcivescovo di Siena

Quando mi muovo in macchina mi fa buona compagnia la radio. Tra le frequenze d'onda più facilmente selezionabili ci sono, ad esempio Radio Maria - cui mi onoro di collaborare - e Radio Radicale. Ho seguito in questi giorni un dibattito che mi ha fatto arrabbiare non poco per la confusione pacchiana che rivelava. Il tema era quello delle prossime elezioni e la scelta dei candidati. Parlando di una grossa regione, si diceva che i due candidati maggiori, per il Polo e per il Centro-sinistra erano due ex democristiani. E l'onorevole Bonino con molto sussiego ammoniva: ma è possibile che si continui a riciclare clericali? Non c'era qualche laico in circolazione? Qui siamo ancora all'età della pietra, mi sono detto. Ma non potendo interloquire nel dibattito che ascoltavo, credo utile accompagnarlo con qualche riflessione. La prima è di una semplicità sconcertante. Se si dovessero "far fuori" tutti gli "ex", il Parlamento sarebbe vuoto. Via gli ex democristiani! Ma allora il principio non vale per gli ex comunisti,

gli ex socialisti, gli ex missini, gli ex azionisti e così via, compresi i radicali? E, sia detto tra parentesi, i "nuovi" - se ce ne sono di marca Doc - che cosa hanno combinato di buono, se siamo costretti a rimpiangere, con tutti i loro limiti, gli uomini di governo e di opposizione che in questi decenni hanno fatto crescere l'Italia? La retorica del nuovo ha un

limite, se non vuol cadere nel ridicolo dell'insipienza.

Seconda riflessione: lo Stato è laico, cioè con confessionale, e dunque non si può mettere nelle mani dei clericali. Assolutamente d'accordo. Ma vediamo di

capirci bene. Chi sono i clericali? Coloro che pretendono di imporre una soluzione politica saltando la mediazione delle regole democratiche. I democristiani sono cristiani (magari!) e allora c'è il rischio che ubbidiscano più al Papa che al popolo sovrano? Non siamo più ai tempi del Papa-Re, e il discorso dovrebbe valere per tutti i politici. Avere un credo religioso ed

esserci fedeli non vuol dire imporlo agli altri. Se la dottrina sociale cristiana offre principi e regole di vita ritenute valide, perchè non si dovrebbe metterle in circolazione con tutti gli strumenti democratici a

disposizione? Non fanno così i radicali, i liberali, gli uomini della sinistra o della destra? Chi è più clericale? Chi pretende di emarginare gli altri perchè

non la pensano come lui o chi combatte con le sue idee, ma poi lealmente accetta una soluzione non desiderata, purchè legittimamente adottata? Scendiamo al concreto.

Furono clericali De Gasperi, Moro, Dossetti, Fanfani, Andreotti, Martinazzoli, tanto per fare alcuni nomi storici del movimento politico cristiano? Laico vuol

dire etimologicamente parte del popolo. Ho proprio l'impressione che siano molti i laici di tutte le bandiere che in nome del popolo servono i loro interessi, le loro ideologie, le loro poltrone. E il popolo, come conferma il Rapporto Censis 1999, ne è stufo. Non potendo fare altro, si rifugia nell'inerzia e nella passività del consumismo che è il panem et circenses dei tempi moderni. Guardiamoci da questi clericali della pseudocultura o del cattivo governo.

Anche senza volerlo, sono gli antesignani di una nuova dittatura, non meno perfida di quella dei tempi passati.

E' quella dell'appiattimento e dell'imbecillità.

 
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