Il mattino del 31.1.2000
TITOLO:
Regione, Ppi e Udeur pronti alla lite
Sommario:
Cananzi, Ferrara, Palumbo: la »terna popolare non piace a Mastella
di PIETRO PERONE
Si prospetta come la settimana dei vertici falliti e degli annunci mancati. Candidati presidenti cercansi: di questo passo, un simile annuncio rischia di andare a finire sui giornali.
Non pare sul punto di giungere a una decisione il centro sinistra; potrebbe adeguarsi il Polo, che un nome ce lÆha, ma non intende renderlo ufficiale fino a quando non si conoscerà la scelta degli avversari. Antonio Martusciello, coordinatore di Forza Italia, dovrà attendere una settimana o due per la definitiva investitura? Il gioco di rimessa piace a Berlusconi, ma fa comodo al potenziale aspirante presidente, pronto a scendere in campo contro Andrea Losco, disponibile a gareggiare con personaggi vari della società civile, meno propenso a ingaggiare il duello con il sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca. Se dovesse essere lui il condottiero del centro sinistra, gli azzurri potrebbero compiere un passo allÆindietro, per far posto a Pasquale Viespoli, uomo di Alleanza nazionale e sindaco di Benevento. Un regalo a Fini, ma anche il tentativo di trasformare le elezioni in una sorta di referendum su due primi cittadini, entrambi riconfermati alla guida delle proprie città con alte percentuali di voti.
Scenario suggestivo, ma che non tiene conto dei numeri, visto che metà dei cittadini chiamati alle urne il 16 aprile risiedono a Napoli e nellÆhinterland. Motivo, questÆultimo, che accresce lÆipotesi di una candidatura-Martusciello, nonostante il coordinatore forzista non pare faccia salti di gioia. Non si esclude una rinuncia, ma dopo aver ottenuta lÆinvestitura: Viespoli in prima battuta, poi Rastrelli o Paola Ambrosio. Non perdono residue speranze anche Gianfranco Rotondi del Cdu o Nicola Martino, »sponsorizzato dallÆala centrista di Forza Italia.
Quattro, al massimo cinque le carte da giocare nelle mani di Berlusconi, Fini e Casini, che avrebbero dovuto decidere in settimana, ma il vertice in programma per domani, dovrebbe slittare al giorno dopo e non si esclude che lÆappuntamento possa essere addirittura cancellato. Dipenderà dallÆaltro incontro romano convocato dal centro sinistra per martedì: un colloquio fra leader nazionali e segretario regionali per tirare le somme di una caccia al candidato che va avanti dal settembre scorso. Un summit decisivo? TuttÆaltro, visto che popolari, socialisti e repubblicani non paiono affatto intenzionati a sobbarcarsi la trasferta nella Capitale e chiedono di limitare il tavolo delle trattative in »ambito locale . Poco entusiasta della riunione, il segretario dellÆUdeur, Riccardo Villari: »Non escludo di poter prendere parte allÆincontro, pur non riponendo alcuna speranza circa la conclusione di un dibattito ormai incancrenito .
Una matassa ingarbugliata, il cui bandolo si è disperso fra i veti incrociati, le rinunce dei big, le pressanti richieste dei popolari campani che ritengono loro prerogativa indicare il nome dellÆaspirante presidente. Tanti i personaggi lanciati in campo, senza che nessuno sia stato finora preso in considerazione dal resto della coalizione: dal sottosegretario Palumbo, al rettore del Navale, Gennaro Ferrara, passando per il »castagnettiano , Raffaele Cananzi. CÆè da scommettere che su uno di questi politici, il Ppi cercherà di lanciare in settimana lÆaffondo finale. Come risponderà Mastella? E la Quercia, orfana di Bassolino, continuerà a vestire gli abiti dellÆarbitro?
LÆUdeur rallenta le trattative calabresi per lÆinvestitura del ministro, Agazio Loiero, e si prepara al braccio di ferro con i »cugini popolari. La riconferma di Losco potrebbe trasformarsi in una richiesta irrinunciabile, a meno che il Ppi non dia il via libera a De Luca, nome su cui gli udierrini sono dÆaccordo. Nello scontro fra ex democristiani, il »prezzo della pace potrebbe essere un candidato diessino. E la Quercia, oltre al sindaco di Salerno, non pare avere altre »frecce al proprio arco.