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Conferenza Rivoluzione liberale
Aduc Associazione - 1 febbraio 2000
PREZZI AL CONSUMO

COMUNICATO STAMPA DELL'ADUC

Associazione per i diritti degli utenti e consumatori

URL: http://www.aduc.it

mailto aduc.it@aduc.it

Tel.055290606 - 0552302266

I DATI MONCHI DELL'ISTAT CONFERMANO L'AUMENTO, CHE PER NOI E' 2,34%. SOPRATTUTTO CONFERMANO CHE DOVE C'E' LO STATO CHE GESTISCE I PREZZI SONO PIU' ALTI.

Firenze, 1 febbraio 2000. L'Istat ha diffuso i dati provvisori dell'inflazione durante il mese di gennaio: 2,2% in piu' rispetto ad un anno fa.

Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.

Dopo quello che hanno chiamato aggiornamento del paniere, questi sono i primi dati che vengono diffusi. E come sempre li prendiamo con le pinzette per diversi motivi, primo fra tutti l'assenza, nel calcolo, dei vari balzelli che hanno il nome di bolli, e la presenza di prodotti la cui popolarita' continua ad esserci ostica (cucchiaini d'argento e cucirini, per esempio), contrapposta ad altrettante nobili assenze (scarpe da ginnastica, soprattutto).

In questo caso ci preme sottolineare come al dato 2,2% dell'Istat, ci sembra piu' rilevante la media mobile, cioe' la variazione media di tutti gli aumenti, perche' al di la' dei parametri di calcolo dell'Istituto che poi portano al numero diffuso, nelle tasche quotidiane del consumatore e dell'utente fa piu' testo la "brutale" variazione degli aumenti. Il 2,2 diventa cosi' 1,89.

C'e' da stare piu' allegri? No, perche' a questo calcolo preferiamo farne anche un altro, escludendo l'unico comparto che ha un trend negativo, le Comunicazioni (-3,1), la cui performance non e' certamente tale grazie alle politiche del Governo nazionale e dell'Antitrust: segue un'onda che sta travolgendo le economie di tutti i Paesi, ma che qui e' contenuta perche' vecchi monopoli e nuovi oligopoli hanno ancora resistenti muri su cui quest'onda si infrange.

Ebbene, se escludiamo questo comparto e rifacciamo il calcolo con gli altri 11 rimasti (tutti in crescita, notare bene), l'1,89 di prima diventa 2,34%, andando anche oltre il 2,2 fornito dall'Istat dopo la completa elaborazione.

Da notare, infine, come tengono bene in alto i loro coefficienti di aumento i settori Trasporti e Abitazioni, acqua, elettricita' e combustibili. Quello dei Trasporti ci sembra il piu' significativo, perche', pur essendo un settore in crescita in tutto il mondo come le Comunicazioni, non subisce le stessa rivoluzione: mentre le Comunicazioni sono anche governate a livello transnazionale e in lotta contro le sacche di monopolio, i Trasporti sono un fenomeno governato a livello nazionale e saldamente in mano ad aziende controllate dallo Stato (tipo Fs), quindi i loro prezzi non rispondono al mercato, ma alle necessita' dello Stato di mantenerle in vita.

 
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