Dichiarazione di Daniele Capezzone, responsabile informazione dei radicali:
Roma, 1 febbraio 2000 - Capo-coro lo zelante Elio Vito, il Polo continua a gridare al "bavaglio": la par condicio è una "legge-bavaglio", bisogna "lottare contro il bavaglio", ci stanno "imbavagliando", e così via litaniando in modo sempre più cacofonico e sempre più petulante.
Ora, che il provvedimento di maggioranza sia liberticida ed incostituzionale, è cosa che per primi abbiamo puntualmente documentato, pochi minuti dopo il varo, ad agosto, del disegno di legge governativo; ma che a denunciarlo sia chi ha proposto e continua a proporre misure ancora più illiberali, è cosa francamente intollerabile.
Ripetiamolo, dunque: l'"opposizione", per ciò che riguarda gli spot, ritiene che la comunicazione a pagamento debba essere letteralmente sequestrata (nella misura dell'85%) a favore delle due maggiori coalizioni, eliminando in radice qualunque possibilità di alternativa liberale ai due Poli; per ciò che riguarda gli altri spazi di comunicazione, invoca criteri volti a far fuori tutti i non allineati al Polulivo; per i referendum, infine, propone misure assolutamente identiche a quelle contenute nel testo di maggioranza.
Dov'è, allora, la differenza rispetto all'Ulivo, se non in peggio? Attendiamo una risposta, sempre che qualcuno, nel Polo, voglia -e, soprattutto, possa- replicarci.