IL POTERE E' DI MALAVITA, "MUSSOLINI" ALL'OPPOSIZIONE "LIBERALE", VITTORIO EMANUELE III E' SERENO E CONTENTO UNA SOLUZIONE C'E': MORIRE PRIMA, TOGLIERE LA VITTIMA AGLI ASSASSINIRoma, 3 Febbraio 2000
"Ormai, in Italia, l'alternativa è fra il vivere da servi o il vendere le ragioni stesse della dignità e del valore della vita, pur di sopravvivere.
Fondamentali diritti umani, fondamentali per la Costituzione, per le Convenzioni che tutelano le grandi "Carte" dei diritti umani, internazionali ed europee, anche per le leggi ordinarie, in Italia sono straziati e negati, sempre più, ogni giorno, da decenni. L'Italia non è uno Stato di Diritto, forse per la prima volta dalla sua Unità. L'aberrante legalità fascista era, appunto, "legale". Oggi v'è una sola certezza: quella della messa a morte quotidiana del diritto e dei diritti.
Basta guardare oggi l'agghiacciante documentazione sulla comunicazione politica del duopolio radiotelevisivo delle bande, pubblica e privata ( essendo quest'ultima tale da far temere il potere dell'uomo più ricco d'Italia più ancora di quello fellone e assassino "di Stato"), e i giornali di Agnelli, De Benedetti, Caltagirone, Marchini e di un paio d'altri "padroni" confindustriali, per vedere, se non si vuole essere ciechi.
Partecipare al gioco elettorale, in queste condizioni, con malavita neofascista e neocorporativista al governo, e Mussolini all'opposizione "liberale", con Vittorio Emanuele III, contento e sorridente, incurante perfino dello Statuto Albertino, può essere più e peggio di una colpa: un errore irreparabile.
Vienna -a ben vedere- brilla di democrazia e di Stato di diritto.
Lo ripeto: accettare di vivere a questo prezzo una vita schiava è sempre meno ragionevole, prudente, dignitoso.
A meno di viverla a tal punto "privata" di rispetto per la legge, per il Libro, per la società, per la speranza, per la condizione umana. Se l'alternativa è quella qui sopra descritta, occorre rifiutarla in radice, privarla delle vittime che le sono necessarie"