COMUNICATO STAMPA DELL'ADUC
Associazione per i diritti degli utenti e consumatori
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STA PER COMINCIARE UN "TIRA E MOLLA" TRA AUTORITA' TLC E TELECOM, CON IL SOLO SCOPO DI PROCRASTINARE PIU' IN LA' NEL TEMPO LA LIBERALIZZAZIONE E CONTINUARE A FAR GUADAGNARE TELECOM GRAZIE A PREZZI FUORI MERCATO CHE GLI UTENTI SARANNO ANCORA COSTRETTI A PAGARE.
Firenze, 3 Febbraio 2000. Solo mercoledi' prossimo l'Autorita' Tlc esaminera' le condizioni economiche del listino Telecom per la carrier preselection e la portabilita' del numero. Intanto sono numerose le proteste degli operatori interessati a questo servizio, perche' i costi proposti sono alti e lontani da quelli di simili servizi proposti in altri Paesi da altrettanti ex-monopolisti.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Ci sembra che la strada per la liberalizzazione del settore sia ancora molto lunga e difficile, e che si stiano creando le premesse per fare tutto e, alla fine, lasciare tutto com'e'. Non e' una novita' nel processo di privatizzazione e liberalizzazione dei vecchi monopoli di Stato, ma vorremo anche avere certezze e non essere presi in giro. Sullo specifico rimane sempre -e' bene ricordarlo- il controllo dello Stato su Telecom grazie alla golden share, sul cui uso generalizzato l'Ue sta denunciando l'Italia alla Corte di Strasburgo: un condizionamento che pesa e si fa sentire, in questa vicenda dei listini piu' che mai.
La domanda che vogliamo porre all'Autorita', come contributo alla sua analisi, e' questa: ma chi l'ha detto che le linee sono della Telecom? Non sono piuttosto dello Stato, e la Telecom non e' diventata cio' che e' grazie alla concessione di gestione in regime di monopolio? Lo sviluppo di queste linee e' quindi un patrimonio pubblico che tutti dovrebbero godere in egual misura, senza che alcuno ne tragga un profitto. Non sarebbe proprio il caso che lo Stato se ne faccia gestore in prima persona per poi, eventualmente, affidarlo ad un gestore che si occupi esclusivamente di questo? Sarebbe anche un metodo per finalmente concludere la stagione del monopolio e quello strascico di privilegi che consentono alla Telecom di essere il maggior fornitore di servizi per i suoi stessi concorrenti: una sorta di aberrazione del concetto e della pratica del mercato, dove alla fine chi ne risente e' sempre il prodotto finale, pagato dall'utente ad un prezzo fuori del mercato europeo ed internazionale.
Abbiamo l'impressione che su questo tema stia per avviarsi quel classico "tira e molla" tra una debole (piu' che altro per mancanza di strumenti) Autorita' Tlc e una forte (anche perche' sostenuta dallo Stato) Telecom, che cerca di procrastinare il piu' lontano possibile quei cambiamenti che non possono non essere presi a causa degli impegni comunitari sottoscritti dallo Stato: piu' in la' si va col tempo e piu' la Telecom continua a guadagnare indebolendo i suoi concorrenti.
Il copione lo abbiamo gia' visto in occasione della liberalizzazione del mercato della telefonia mobile (... e non e' ancora finito), ma sembra che questa lezione non sia servita a chi di dovere.