Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
dom 18 mag. 2025
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Conferenza Rivoluzione liberale
Partito Radicale Rinascimento - 4 febbraio 2000
Estratto dall'intervento di Marco Pannella alla Conferenza Stampa tenuta nella giornata di oggi, venerdi' 4 febbraio, presso la sede di Via di Torre Argentina, 76 - Roma.
(Ringraziamo Giorgio Cusino per aver stenografato integralmente la Conferenza Stampa da Cagliari in ascolto da Radio Radicale. Il testo integrale verrà inserito in questa Conferenza appena ci arriverà l'e-mail).

Siamo qui perché siamo all'opera. Dunque all'opera; ( ) quindi alle armi, alle armi della nonviolenza, del diritto e della libertà.

Il popolo italiano comprende ormai che le armi del Diritto e della Libertà in Italia, non a Vienna, sono da conquistare, da strappare ai traditori che dominano il Paese, che lo opprimono nelle varie funzioni di Stato e di Regime, di governi e di opposizioni, lo degradano dissennati e ignobili, al pari dei fascismi, dei comunismi, dei fondamentalismi, del secolo passato e attuale.

All'opera perché oggi siamo molto più forti di ieri. Ieri fino alle 14.30.

Nell'agguato annunciato i banditi non sono riusciti ad impossessarsi di tutto il carico di democrazia e di libertà che trasportavamo. Lo avevamo previsto e, come avevamo previsto, le armi che ci restano consentono al popolo italiano di sperare, di lottare ancora, di vincere malgrado e contro tutto.

Abbiamo, dalle 14,30 di ieri, otto schede, otto armi dei cittadini. Già si muovono per cercare di rubare anche queste.

Non è solo il loro calcolo, è la loro natura, il loro potere incompatibile con il potere del popolo, con la rivoluzione liberale, con la rivoluzione federalista, assolutamente incompatibile con l'esercizio dei diritti umani, politici e civili prescritti sulla carta e nella storia dalla Costituzione repubblicana.

Abbiamo, dunque, otto schede, vediamo quali e come le useremo.

Non ci occuperemo di quello che ci hanno rubato, ci occuperemo di quelle che hanno trasferito negli immensi sotterranei delle refurtive di regime, dei 14 referendum ieri sequestrati e rubati dai banditi.

La Corte Costituzionale ha fatto, come previsto purtroppo, il suo basso mestiere, come un'altra Corte, quella di Versailles, ha servito il sovrano. Le loro teste cadranno con e come quelle dei sovrani.

Il Terzo stato è in cammino, il Terzo stato delle Partite Iva, il Terzo stato dei lavoratori che conoscono la vergogna, l'offesa e l'oppressione e la corruzione dei sindacati e del mondo industriale in tutte le sue componenti; i pensionati di fame, con un'Italia ridotta all'ultimo posto nelle prospettive di sviluppo di tutta l'Europa.

( )

Il fascismo era legalità, perfino i comunismi lo sono stati spesso. Legalità per noi aberrante, legalità contro la quale ci si è battuti, ci si è battuti in questo secolo; con per alternativa la speranza di democrazia e di libertà. Ma costoro sono giunti molto più in basso perché hanno abolito la legalità, perché tradiscono la legge e il libro, non li hanno sostituiti con la loro legge se non nel senso che la bestemmiano, strappano la loro legge e ne diventano soggetto che la nega e ne impone la negazione.

Costoro, lo ripeto, sono spergiuri, traditori, sono al di fuori della legalità internazionale, europea, italiana e parlo in termini tecnico-giuridici, non di insulto.

Dicevo e passiamo adesso ai fatti. Il Terzo stato ha compiuto in queste poche settimane di dibattito che si è scatenato, un passo in avanti enorme. Adesso in Italia si sa cosa vuol dire volere la libertà del lavoro e dell'impresa, cosa vuol dire il fatto che degli oligarchi e dei cortigiani siano stati in condizione di negare tutte le nuove forme di lavoro che abbiamo concepito e sono imposte dal mercato, dall'economia all'Italia, le cose che tutti oggi sanno finalmente, non solo i chierici del tradimento della scienza e della loro stessa coscienza.

Il collocamento, la riforma sanitaria: leggo ancora che noi volevamo "abolire" il Servizio Sanitario Nazionale; leggo ancora che noi volevamo instaurare la libertà di licenziamento, leggo ancora stamattina anche su grandi giornali, che noi volevamo abolire la prevenzione degli incidenti del lavoro.

Leggo ancora tutte queste cose oggi. Leggo che siamo per la libertà di licenziamento. La Corte ci ha lasciato solo quello sull'articolo 18, perché?

Ma è chiaro, perché su questo, essendo stata rovesciata sul paese la menzogna grottesca e risibile che noi volevamo in questo modo instaurare la libertà di licenziamento, hanno pensato che l'inganno avesse già vinto e quindi hanno spianato la via alla vittoria sperata dell'inganno.

Si disilludano. Su questo, milioni e milioni di lavoratori, di commercianti, di imprenditori, di persone e coloro che sanno che Larizza, Cofferati e D'Antoni che accusano noi di violare i diritti umani, sono residui stanchi, battuti quanto arroganti e prepotenti del vecchio regime.

Loro sanno che noi abbiamo tutta la nostra vita per la vita in 80 anni di libertà, conquistate contro regimi che la libertà negavano, che la libertà impedivano e hanno impedito.

Costoro saranno giudicati quando la verità della vita degli imprenditori, dei commercianti, delle partite IVA e dei lavoratori, dei disoccupati, dei collocatori, in realtà potrà esprimersi con un voto delle urne.

Cialtroni, cialtroni.

Loro hanno imposto all'Italia a favore di tutta la selva, l'universo delle loro aziende, del loro malaffare, delle loro aziende politiche, sindacali e quelle commerciali di affare e di corruzione. Hanno l'obbligo di reintegro per tutte le imprese connesse a lor signori, si fa per dire, ai ladri che si chiamano partiti

( )

Nel 1990 loro come ladri di notte (perché non sanno farlo di giorno) hanno votato per sé quello che noi alla luce del giorno e del mondo e dell'Europa vogliamo acquisire e acquisiremo all'immagine e all'identità italiana per tutti.

Diciamo quindi che il cammino è sicuramente oggi molto più avanti di ieri, di qualche giorno. Questo Terzo stato oggi è per la rivoluzione liberale e federalista non più certo per la rivoluzione giacobina, quindi fascista, comunista e centralista. E' la rivoluzione americana, è i valori della rivoluzione americana, del Generale Lafayette non dell'Avvocato Robespierre. Quello che oggi è all'appuntamento della storia. O questo o le nuove oppressioni, i nazionalismi, i fondamentalismi nuovi.

( )

La prima di queste otto schede è quella delle elezioni regionali del 16 Aprile. ( )

Ricordo che è indetto referendum popolare per deliberare l'abrogazione totale o parziale di una legge o di un atto avente valore di legge quando lo richiedono cinquecentomila elettori o cinque Consigli Regionali. Avete il bilancio di quello che abbiamo fatto? Abbiamo 46 milioni di sottoscrizioni in 9 anni.

Vero Rita?

RITA BERNARDINI: 41 in 6 anni.

MARCO PANNELLA: Allora forse sbaglio in difetto, in sei anni, gli altri erano di più, diciamo quindi 50 milioni di firme autenticate. Credo sia un fatto senza precedenti in Italia e in Europa e credo ovunque, che continua a ripetersi.

Bastavano e bastano, dunque, cinque Consigli Regionali, bastava mezza giornata di qualche decina di persone, di destra, di centro, di sinistra, di sopra e di sotto, bastavano questi. Il 16 Aprile si vota perchè almeno cinque Consigli Regionali, almeno cinque assemblee costituenti regionali nel compiere la rivoluzione liberale e federalista che è loro affidata, si voterà anche perché entro quest'estate prima del 30 settembre giungano altre venti, trenta, quaranta richieste referendarie alla Corte. Omaggio delle istituzioni che riusciremo a strappare allo Stato per renderle o per darle al popolo italiano attraverso i popoli e la federazione.

L'obiettivo è così confermato e potenziato.

Ho detto all'opera! La scheda del 16 Aprile è la scheda elettorale per le regionali con la quale si rilancia la battaglia per la liberazione del lavoro, la battaglia per le nuove forme di lavoro contro le vecchie forme della disoccupazione, per la riforma della rapina sanitaria, per la riforma della rapina pensionistica di giovinezza e dintorni, è questo l'appuntamento che diamo, e gli elettori certamente non dovranno saperlo ma forse lo sapranno.

( )

Questo obiettivo non può non coinvolgere tutta l'immensa rete dei nuovi imprenditori, tutta l'immensa rete che si deve costituire in quanto tale, di coloro che vogliono contare per catapultare l'Italia nel cuore e all'avanguardia delle società liberali della occupazione piena (molto spesso se non con i minimi fisiologici che il mercato può dettare), e della libertà politica, della libertà umana, della libertà istituzionale, della libertà economica. Libertà economica che oggi è la prima non più in negativo come libertà dal bisogno ma libertà in positivo di impresa economica, di promozione e di lotta sociale.

Si abbia quindi ben chiaro questo. La scheda del 16 Aprile è la scheda che serve secondo il nostro progetto; abbiamo già fornito, prima dei quindici nomi che oggi abbiamo presentato, i programmi in tutte e quindici le Regioni per la nostra rivoluzione federalista delle quali abbiamo studiato e stiamo studiando gli anelli, le reti, le intelaiature da apporvi. Abbiamo quindi la scheda del 16 Aprile, tutti coloro che ci ascolteranno si organizzino, quella scheda è la scheda che include la riproposizione vincente e che sarà riconosciuta come di attuazione e di restaurazione del diritto in sede della giustizia e della giurisdizione internazionale dei quattordici referendum liberali e liberisti.

Sono tutti lì, il Polo di che? L'Ulivo di che?

Apprendo in questo momento che a Napoli avrò come concorrente per la Presidenza della Campania il Sindaco, stamane dimissionario, Bassolino.

Benvenuto! Dopo due mesi che noi abbiamo chiarito progetto e candidature, benvenuto così avremo oltre che le elezioni di Venezia, anche le elezioni di Napoli, oltrechè quelle della Regione Campania; ma su questo, sulla libertà politica ed elettorale, è aperto il processo di incriminazione storica ufficiale, internazionale dell'Italia.

Sappiamo che la libertà di voto non esiste in Italia perché, secondo la giurisdizione internazionale, libertà di voto, significa libertà fondata sulla regola democratica della conoscenza, della discussione, del contraddittorio.

( )

Bene, ci muoveremo. Sappiamo che per il 16 Aprile, par condicio o par incondicio, i due poli sono strettamente legati per impedire la democraticità della lotta politica in Italia.

Berlusconi, in un modo un tantino più ignobile degli altri, ha avuto l'impudicizia di farne una battaglia in nome della libertà: era invece per ottenere l'eliminazione concreta, anche sulla carta, dei diritti democratici delle elezioni italiane, e nostra.

Per le altre sette schede sappiamo che cercheranno in un modo o nell'altro, che siano sei, cinque, quattro, tre, la battaglia c'è perché abbiamo un tesoro da difendere. Gli altri hanno solo il tentare di nuovo, altro che simpatico, locale, hanno solo da tentare di continuare a fare agguati, a rubare, uccidere, sterminare diritto e libertà dei popoli.

Quindi abbiamo di che difendere.

E da questo punto di vista colgo l'occasione dell'unico servizio pubblico che esista in Italia: quello assicurato all'Italia da 25 anni da noi, da Radio Radicale, per dire che urgono, sono essenziali, per difendere queste otto schede, questa grande speranza, è necessario chiamare lo 06-6826, chiamarlo subito per assicurare danaro e firme anche ora a rappresentazione delle nostre liste.

Abbiamo un bisogno estremo di "corrompere" lo schieramento di regime, nel senso che dobbiamo quasi clandestinamente comprare una piccola percentuale di quella comunicazione politica che ci viene tolta, che ci viene negata e che sarà necessaria per evitare che il nostro paese, come nel '39, e altre volte, vada a sbattere perché è vinto dall'ignoranza nella quale è costretto.

Quindi, come vedete, abbiamo da lavorare. Adesso si accorgono dei referendum della giustizia.

Hanno fatto fuori il quesito sulla Responsabilità Civile dei Giudici, perché?

Perché avevamo già avuto l'83% dei voti del popolo italiano e, Giuliano Vassalli era il Ministro di Grazia e Giustizia, che è riuscito a far varare una legge per la quale da allora non c'è stato un solo caso di procedimento per la responsabilità civile dei magistrati, non uno solo. Molto più bravo, molto più efficace di coloro che hanno sterminato diritto e libertà dai tempi dello squadrismo fascista passando per il nazismo e a Via Tasso e a Regina Coeli, più efficace, più bravo.

Va bene, credo che questo era quanto per il progetto nel suo insieme . Quindi l'ira funesta o no, la protesta, il lamento, le solite storie, la minaccia, credo che possiamo dare un po' anche un esempio di come si è impresa.

Quanti sono gli imprenditori italiani e i lavoratori che si sono associati insieme per dire: 'da questo dipende l'avvenire dei miei figli, dei miei, non solo quello di tutti gli altri, investiamo adesso l'1% del nostro profitto di questo mese per far conoscere la verità agli elettori, ai cittadini, all'opinione pubblica?'. Non c'è n'è stato uno solo.

Anche questo è matematico, come è matematica la riuscita di Giuliano Vassalli e degli altri, per noi, traditori della Costituzione e del loro giuramento di fedeltà alla Repubblica.

Ma noi appunto abbiamo ripreso, abbiamo bisogno di venti miliardi, ne abbiamo bisogno subito da investire perché solo pagando questo dazio, ma non credo che li accetteranno, non ne hanno bisogno. Da Berlusconi possiamo sperare di avere un'oncia di comunicazione politica.

Noi mercoledì mattina, con Emma Bonino, che ritorna dopodomani, avremo un incontro ufficiale come Poteri dello Stato, i venti Comitati referendari sono tutti e venti tuttora Poteri dello Stato. Ci incontreremo con il Consiglio di Amministrazione della Rai-Tv, alla presenza, ci auguriamo, del Garante Cheli e del Presidente della Commissione di Vigilanza Storace, e faremo presenti quali sono le richieste che noi porremo subito sotto la diretta protezione sin d'ora della giustizia internazionale e degli enti che Marco Cappato ha evocato qui, perché da ora in poi l'Italia è sotto osservazione internazionale. Il Consiglio d'Europa ha già detto che se a Luglio non accadono alcune cose che non accadranno, l'Italia potrà essere sospesa dal Consiglio d'Europa.

 
Argomenti correlati:
stampa questo documento invia questa pagina per mail