Conferenza Rivoluzione liberale |
Vernaglione Piero
- 7 febbraio 2000
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La piattaforma programmatica della Lista Bonino per le regionali mi sembra eccessivamente sbilanciata sugli aspetti "istituzionali" e procedurali (statuti, forma di governo, legge elettorale). Oggi questi temi richiamano molto meno l'attenzione e il consenso degli elettori rispetto a cinque-sei anni fa. Il referendum-svolta del 1993 (legge elettorale Senato) fu votato dal 77,1% degli italiani; quello dell'aprile scorso sappiamo com'č andato. Sarebbe opportuno che il partito nel suo insieme, i candidati alle presidenze delle regioni della lista e soprattutto coloro che andranno in televisione durante la campagna elettorale studiassero con attenzione le competenze legislative e amministrative delle regioni nelle varie materie (a partire dall'articolo 117 della Costituzione), e che venisse approntato un programma omogeneo e coerente sulle questioni di contenuto, con un'impronta "liberista" anche a quel livello (es.: privatizzazione dei servizi ancora pubblici, deregolamentazioni, flessibilizzazioni del mercato |
del lavoro per quel poco che č consentito dalle leggi quadro nazionali ecc.). Dal confronto apparso oggi sulla Gazzetta del Mezzogiorno fra Danilo Quinto e gli altri due candidati alla presidenza della Puglia non mi č sembrato che si ricavasse un'impressione di maggiore nettezza programmatica, concretezza e competenza specifica della lista Bonino rispetto agli altri due poli. |
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