Ieri sera D'Antoni ha obiettato a Marco che non solo il reintegro non esiste solo in Italia, ma che anzi esiste in paesi molto evoluti, come il Giappone, o addirittura in paesi spesso citati ad esempio dai liberisti, come l'Olanda, dove "addirittura per licenziare serve l'autorizzazione della pubblica amministrazione".
Le cose, ovviamente, non stanno cosi'.
E' vero che in Olanda, non solo per licenziare ma in generale per sciogliere il contratto di lavoro, č necessario (con molte eccezioni) chiedere l'autorizzazione del direttore dell'Ufficio di Collocamento distrettuale (autorizzazione che e' accordata nell'85% dei casi, circa). Se l'autorizzazione non e' concessa il contratto di lavoro potra' essere sciolto, ma solo rivolgendosi al giudice (il quale, nello sciogliere il contratto, potra', eventualmente, accordare una indennita' al lavoratore). Se l'autorizzazione e' concessa, č il lavoratore che puo' rivolgersi al giudice per ottenere una sentenza che dichiari l'assenza di una giusta causa e imponga all'imprenditore, non gia' il reintegro, ma il pagamento di una indennita'.
Tuttavia il licenziamento puo' avvenire anche senza che l'imprenditore richieda l'autorizzazione: in questo caso il licenziamento e' senz'altro abusivo e il lavoratore, se riterra', potra' rivolgersi al giudice, denunciando tale abuso. Il giudice, con sentenza, puo' ordinare la riassunzione del lavoratore o, in alternativa, il versamento di una indennita'. Qualora il giudice ordini la riassunzione, l'imprenditore potra sempre rifiutarla decidendo di versare al lavoratore licenziato una indennita' maggiorata.
Per quanto riguarda il Giappone, che pure non e' un esempio di liberalismo, benissimo ha fatto Marco a zittire il nippologo D'Antoni dicendo: "Sappiamo che neppure in Giappone il reitegro esiste nei termini in cui .".
Stefano Mazzocchi
PAGE 0