Roma, 8 febbraio 2000
Dichiarazione di Benedetto Della Vedova, deputato europeo della Lista Bonino:
Il "tratto di civiltà" di cui parla Cofferati a proposito del reintegro, è in realtà il pilastro di un una legislazione del lavoro vincolistica e proibizionista che condanna l'Italia all'inciviltà della disoccupazione e non-partecipazione alla forza lavoro.
La percentuale di lavoratori sulla popolazione attiva è la più bassa di tutta Europa (50,8%, Ocse 1999), il che significa che la Repubblica anziché "fondarsi" sul lavoro si fonda sulla disoccupazione e sull'inattività.
La sfida referendaria è una sfida di civiltà. Da una parte lo schieramento guidato da Cofferati che in nome di un "diritto al lavoro" tanto proclamato quanto negato, è pronto alla guerra di retroguardia a difesa del posto fisso, caratteristica della vecchia economia. Dall'altra chi guarda al futuro della nuova economia e alle nuove forme di lavoro; chi sa che la probabilità dei lavoratori di avere un solo "posto" per tutta la vita è ormai infinitesima.
Il reintegro obbligatorio non è tanto un ostacolo ai licenziamenti, quanto il simbolo di una legislazione punitiva della libertà di lavoro e di impresa. Il passaggio ad una legislazione "europea" che sostituisca la tutela risarcitoria a quella reale, rappresenterà una grande iniezione di fiducia per coloro che vogliono fare impresa in Italia, specie per le imprese di piccola dimensione e per le nuove attività.
La vittoria del referendum porterà alla affermazione della flessibilità del mercato del lavoro e con essa alla creazione di milioni di posti di lavoro regolari, adeguando finalmente la percentuale dei lavoratori italiani a quella dei paesi più avanzati e riaffermando una "civiltà del lavoro" che il nostro paese ha perduto.