Dichiarazione di Gianfranco Dell'Alba, deputato europeo della Lista Bonino
Bruxelles, 9 febbraio 2000
L'Italia dei record (negativi) coglie un altro importante successo internazionale: prima per numero di condanne della Corte di Giustizia dell'Unione europea per il 1999 per inadempienza nel recepimento di direttive comunitarie (223), dopo essersi illustrata per essere saldamente in testa anche come numero di condanne da parte dell'altra Corte europea, quella dei Diritti dell'Uomo di Strasburgo.
La patria del diritto, l'Italia di Giuliano Vassalli e del suo plotone di esecuzione che non ha esitato a stravolgere la giurisprudenza italiana ed europea appunto in materia di applicabilità delle direttive per liquidare alcuni dei referendum » sociali , è dunque il paese che recepisce con meno rigore la legislazione europea. I giudici costituzionali, che con tanta saccenza hanno stabilito che il referendum sul lavoro a tempo determinato non è ammissibile perché in "contrasto" con una direttiva che deve essere applicata .nel luglio del 2001, dove erano le 223 volte che l'Italia non ha correttamente appicato o recepito una direttiva in vigore?
Inoltre, visto le "leggi" europee non sono poi cosi numerose, è verosimile che su quasi tutte le direttive da trasferire nell'ordinamento interno vi siano stati ritardi, omissioni, se non addirittura stravolgimenti giuridici. Di nulla si è accorta la Corte Costituzionale, cosi zelante ad affermare il primato del diritto comunitario (anche di quello che verrà) per bocciare i referendum facendo scempio di diritto e cosi muta di fronte ad una cosi palese inadempienza complessiva del nostro paese agli obblighi derivanti dalla nostra adesione all'Unione europea ed alla Convenzione europea dei Diritti dell'Uomo.
Presidente Vassalli : ma ci faccia il piacere !