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Conferenza Rivoluzione liberale
Bazzichi Marco - 10 febbraio 2000
Segue intervista a Marco Pannella su "Il corriere della Sera" del 20 settembre 1999 pag.11

L'INTERVISTA / Il leader attacca il "fronte unico della conservazione: D'Alema, BERLUSCONI BERLUSCONI BERLUSCONI, Fossa e Cofferati"

Pannella: il pericolo è la Consulta

"Sui referendum temo un golpe. Ma daremo battaglia per impedirlo". "Oggi è difficile una vergogna come quella del 1995"

ROMA - Premette: "Io farei la vittima? No, io non mi lamento. Io lotto". Però Marco Pannella, incassata la prima vittoria con il raggiungimento del tetto di firme utile per presentare i venti potenzialmente devastanti referendum radicali, denuncia il silenzio su 18 di loro. Attacca il "fronte unico contro il referendum", il partito "della conservazione" di D'Alema, BERLUSCONI BERLUSCONI BERLUSCONI, sindacato e Confindustria. Sprona: "Imprenditori, professionisti, universitari: abbiamo bisogno di loro per farcela". E, tenendo alta la bandiera della "rivoluzione liberale", ammonisce: "Quattro volte su cinque, tra il 1971 e il 1983, una legislatura è stata interrotta anticipatamente per impedire lo svolgimento dei referendum. E sono in tanti ad avere interesse che finisca così anche stavolta".

Però è iniziata gi... la rincorsa ai referendum: il leader dei Ds Walter Veltroni ha detto che pur di avere una nuova legge elettorale è pronto ad appoggiare il quesito anti-proporzionale proposto da An e dai radicali. Un fatto positivo?

"Vede, vi sono venti referendum e la prima domanda che lei mi fa è sull'"aiuto" di Veltroni al referendum "di Fini". Per carit..., niente da dire a Fini, ma ricordo che quel referendum fummo noi radicali, da soli, a presentarlo in Cassazione la prima volta. E le firme sul nostro quesito basterebbero da sole. Però si parla di "quel" quesito, e non di un pacchetto di 20 referendum tanto importante che, parole del ds Angius condivise da Cofferati, "rappresentano il pi- grave e pericoloso attacco ai diritti e alle libert... da 50 anni in qua"".

Sì ma il referendum elettorale...

"Parliamone. E ricordiamo che il fallimento del quorum fu dovuto al fatto che tutti i partiti promotori, tranne noi, avevano tranquillamente annunciato che dopo il referendum la nuova legge sarebbe stata fatta dal Parlamento. E la gente fu nauseata. Bene, noi lo ribadiamo ferocemente anche stavolta: si vota con la legge approvata dal referendum".

Si parla solo del referendum elettorale perché fa pi- paura?

"No, al contrario: non si parla di ciò che fa paura. E infatti si mette al centro della discussione l'unico referendum su cui è forse possibile che i partiti trovino un inciucio in Parlamento. Farne l'unico oggetto di dibattito è un'ulteriore riprova della reazione consociata dei due Poli, del sindacato e della Confindustria per cercare di disinnescare insieme il grande conflitto politico e sociale che i venti referendum liberisti e liberali, tutti insieme, possono incardinare. C'è un fronte unico, come sul referendum per il divorzio: tutti, a chiacchiere, non contro il divorzio in sé, ma lo strumento. Perché sanno che le loro basi sociali li hanno ormai sorpassati, e che di noi si fidano come dimostra il gradimento per Emma Bonino presidente, per la sua riconferma in Europa, per la nostra lista alle Europee, per i milioni, tra i 15 e i 17, di firme sui referendum. L'unico fatto incontrollabile per Ulivo e Polo non è l'Asinello: siamo noi".

Lei parla di un grande accordo Polo e Ulivo, ma non si registra aria di grande intesa...

"Sui titoli dei giornali e in tiv- no, perché - come i ladri di Pisa litigavano di giorno per rubare meglio insieme di notte - così loro si inventano una rissa a settimana ma sulle regole costituzionali, sulla legge elettorale, sulle grandi nomine, a Roma e a Bruxelles, istituzionali e di potere, e ora sui referendum hanno lo stesso, identico atteggiamento. Sono tutti contro il libero mercato, tanto Mediaset quanto Zaccaria, e poi si scannano magari a spese di Previti. Fossa, Cofferati, BERLUSCONI BERLUSCONI BERLUSCONI, D'Alema, Cossutta e anche Rauti sono uniti sulle cose essenziali: rappresentano un regime che cerca disperatamente di mantenere al potere il blocco sociale che governa da 80 anni".

(...)

 
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