Quale sarebbe l'atteggiamento piu' "ovvio"? Quale quello piu' "coerente" con le cose dette nel passato recente e meno recente, e con la deriva illiberale di FI e del Polo?
Ma naturalmente sarebbe restare lontani un miliardo di chilometri dal Berlusconi di oggi, attaccarlo e basta, essere solo suoi "avversari".
Rivolgersi al popolo, punto.
Per fortuna Pannella "ovvio" e "coerente" non e'.
Per fortuna sa accusare, denunciare, attaccare, incalzare, usare parole enormi tavolta contraddittorie, e contemporaneamente cercare e ri-cercare il possibile, l'attuabile, nella coerenza, quella vera, delle proprie convinzioni, anche contro ogni apparente "ragionevolezza".
Non e' "coerente", no, se coerenza significa "purezza radicale" insensata ed insolente, se significa pronunciare sentenze inappellabili, se significa ammazzare la politica e la fantasia e l'amore, per far vivere solo quella specie di autoerotismo politico che puo' esaltare, ma che non serve a nulla.
Pannella ha detto (nell'intervista su "La Stampa"?) che il rapporto con Berlusconi e' "doveroso e difficile".
Non si puo' negare che la difficolta' (insieme al probabile insuccesso) stia proprio nella coerenza di Pannella.